La sentenza della Corte Costituzionale si è sollevata come una marea, ha investito i piani del governo in materia finanziaria ed fatto rifluire sull'Italia l'attenzione di Bruxelles. La sentenza del 30 aprile sulle Pensioni ha bollato come illegittima la decisione di bloccare l'indicizzazione per gli anni 2012-2013 degli assegni con importi oltre tre-quattro volte il minimo. Si è aperta una faglia nei conti pubblici che il governo ha urgenza di risolvere anche per mettere a tacere le sollevazioni delle forze politiche di opposizione che non si sono lasciate sfuggire l'occasione di cavalcare la tigre. Già Matteo Salvini, numero uno della Lega Nord, ha approfittato del sit-in al Ministero dell'Economia per chiedere di rimborsare tutto ed estendere la liquidazione a tutti. Strada impraticabile a meno che non si voglia far collassare l'assetto finanziario. Perciò nel Palazzo delle finanze si lavora all'alternativa.

Dopo le regionali restituzione parziale per fasce di reddito 

Il primo decreto dovrebbe essere sottoposto all'attenzione del Consiglio dei Ministri di venerdì ma è più probabile che la delibera finale debba attendere la conclusione della tornata elettorale del 31 maggio. Il tandem Renzi- Padoan lavorerà al fine di minimizzare l'impatto sui conti attraverso la restituzione parziale per fasce di reddito e di contributi. Esclusa la restituzione totale che comprometterebbe il rapporto deficit-pil con lo sfondamento del tetto del 3% e la conseguente apertura della procedura d'infrazione da parte dell'Unione Europea. Padoan ha annunciato novità sul tema ma ha rassicurato pure che il Def non verrà stravolto per cui il rapporto deficit-pil per il 2015 si manterrà al 2,6%.

Italia osservato speciale per Bruxelles

C'è molta attenzione da Bruxelles per lo smottamento provocato dalla sentenza ma per ora prevale l'atteggiamento attendista. Non vengono però meno le sollecitazioni a portare a compimento l'impegno sulle riforme su cui si fonda il governo Renzi. L'Europa si attende entro settembre la legge-delega sul fisco con particolare attenzione all'aggiornamento del sistema catastale; ampio programma di privatizzazione, strumento prezioso per la riduzione del debito sovrano; adozione entro luglio del sistema di revisione delle prescrizioni; modernizzazione della Pubblica Amministrazione e compimento della riforma costituzionale. Se l'Italia non disattende questi impegni potrà contare su una maggiore flessibilità sul deficit.