L'aumento del costo dei bollettini di 20 centesimi (da 1 euro e 30 a 1 euro e 50) non è l'unica novità che riguarda le Poste Italiane, alle prese in questi giorni con l'imminente quotazione in borsa. Si prospetta anche una serie di chiusure per i piccoli uffici collocati al di fuori delle città, presso le zone di campagna e nelle periferie meno accessibili. Una decisione che avrà gravi ripercussioni per molti cittadini residenti in zone lontane dai centri abitati, che dovranno dotarsi di un mezzo di trasporto per potere adempiere ai propri obblighi di cittadino.
Pensiamo soprattutto agli anziani che hanno difficoltà deambulatorie che si vedranno pregiudicato il proprio diritto a fare la fila presso lo sportello di Poste Italiane più vicino. La decisione di chiudere i piccoli uffici postali ha suscitato molte perplessità, in special modo in Toscana, dove è stata annunciata la chiusura di 59 uffici, in particolar modo nella provincia fiorentina.
A Pomino molte persone sono scese in piazza per protestare contro la chiusura degli sportelli, anche perchè la mancanza di un servizio di trasporto adeguato, preclude a molti anziani la possibilità di raggiungere le zone più abitate ove insistono i più grandi uffici postali. Addirittura a Firenze, è prevista una grande manifestazione su iniziativa dei sindaci dei Comuni gravati dal provvedimento di chiusura da parte di Poste Italiane, che insieme ai cittadini si opporranno al piano di chiusure di Poste Italiane.
Sul piede di guerra anche la triplice sindacale (Cgil, Cisl e Uil) che faranno la voce grossa contro l'azienda di stato, per tutelare i diritti all'accesso agli uffici delle poste di anziani e disabili.
Aumenti in vista e riduzione dei servizi
Come se non bastasse, Poste Italiane, ha annunciato l'aumento delle commissioni per pagare le multe, il Rav e l'F35, che si aggiungono agli aumenti già attuati per il costo dei francobolli. In programma anche una riduzione della qualità dei servizi, con il portalettere che consegnerà la posta solo a giorni alterni.