Tante ipotesi in vista per la manovrada presentare entro il 15 ottobre a Bruxelles: tra queste, l'abbattimento dell'Ires per le piccole e medie imprese del Sud Italia, un'operazione che costerebbe circa 450 milioni di euro, in quanto si passerebbe dall'attuale 27,5% al 20%. Inoltre, per ottenere lo 0,3% di flessibilità sul deficit, ci sono in programma gli interventi anti-dissesto, l'edilizia scolastica, delle strade, le piattaforme Ict e le ferrovie, oltre che la banda ultralarga. Queste opere valgono 5 miliardi, da cofinanziare con altri 5 provenienti dai fondi dell'Unione Europea.

Dopo la presentazione a Bruxelles, la legge di stabilità sarà vagliata dalla Commissione che manderà le sue raccomandazioni al riguardo.

Ad oggi, tra Roma e l'Unione Europea c'è una divergenza riguardante l'utilizzo delle risorse della legge di stabilità per tagliare le tassesulla casa; secondo l'UE infatti, il taglio delle tasse dovrebbe essere spostato dalla casa al lavoro.

Il Premier Matteo Renzi dichiara: “Questa prima fase aveva come scopo portare l’Italia fuori dalle sabbie mobili e ora possiamo dire: missione compiuta”, poi aggiunge: “Noi abbiamo nella legge di Stabilità un elemento chiave, il momento della svolta definitiva”.

Quindi potremo dire finalmente: addio alla tasi sulla prima casa, taglio dell'Ires sulle imprese a partire dal 2017, nessuna riduzione sulla sanità, per la quale anzi sono in atto misure anti povertà, “in particolare contro la povertà infantile”; un perfezionamento del bonus degli 80 euro, non più visto come un contributo, ma come una riduzione fiscale; per quanto riguarda l'ISEE invece, possibili modifiche in programma, anche se Renzi dichiara che "c'è soddisfazione da parte degli utenti".

Ora, tutto ciò che possiamo sperare è che la grave situazione in Italia sia davvero a un punto di svolta, anche se molti dubitano di una reale ripresa, per lo meno a breve-medio termine. Non resta altro da fare che aspettare e vedere come la situazione cambierà nei prossimi mesi.