Sarà un gennaio particolarmente costoso quello che vivrà James Pallotta, patron e principale azionista della As Roma. Perché l'imprenditore e finanziere americano ha dato il benestare all'addio del mister francese, Rudi Garcia, al quale era stato rinnovato il contratto fino al 2018 a 2,5 milioni netti all'anno. E siccome ad allenare i giallorossi non sarà un tecnico qualunque, ma Luciano Spalletti, abituato negli ultimi anni a essere ricoperto d'ora dallo Zenit (prima 4, poi 3,3 milioni all'anno fino alla cacciata avvenuta nel corso del 2014), ecco che a Pallotta il ricambio costerà più del Calciomercato di riparazione.
I calcoli sono presto fatti: a Garcia andranno almeno 7,5 milioni (per 2016, 2017 e 2018), sempre netti. Un costo che poi va incrementato per la società As Roma visto che il contratto lordo sarà decisamente superiore. Poi magari ci saranno da liquidare i collaboratori del tecnico transalpino al quale magari verrà riconosciuta anche una buonuscita. Quindi, si può stimare, sommariamente, che l'addio al mister dei secondi posti e delle contestazioni della curva, costerà a Pallotta circa 10 milioni. Non poco.
Quanto costerà Spalletti?
In più ci sarà da aggiungere il contratto pluriennale per il ritorno del tecnico Luciano Spalletti che già era stato a Trigoria e dintorni dal 2005 al settembre 2009, prima di abbondare l'avventura giallorossa per le sirene dello Zenit San Pietroburgo.
E i russi lo hanno ricoperto d'oro visto che gli hanno garantito dal 2009 al 2012 uno stipendio netto di 4 milioni all'anno e poi fino dal febbraio 2012 al marzo 2014 un assegno da 3,3 milioni netti. Quindi, l'avventura russa al tecnico ha fruttato quasi 20 milioni in totale.
Ora e' certo che Pallotta chiederà un drastico ridimensionamento del contratto a Spalletti che comunque non guadagnerà poco e chiederà un impegno forte della società.
Si può ipotizzare una cifra oscillante tra 1,5 e 2,3 milioni, ovviamente su base pluriennale, visto che il mister dovrà ridare vigore al club giallorosso e, magari, da giugno chiederà rinforzi per puntare in alto, dopo gli alti e bassi di questo inizio stagione. In più, Spalletti vorrà con sè il suo storico staff: altro costo da non trascurare.
Chi venderà la Roma?
A questo punto sorge spontaneo il dubbio: come farà la squadra di Pallotta, quotata in borsa, a far fronte a queste oscillazioni di bilancio inattese? Non conoscendo ancora le esigenze e le richieste di Spalletti, non è da escludere che il ds Sabatini inizi a sfoltire la rosa anche perché il club conta un elevato numero di attaccanti, non tutti titolari e non tutti di qualità - come il neo-rientrato Doumbia o l'altalenante Iago Falque e lo stagionato Gervinho, uomo simbolo della gestione Garcia e ora magari in odor di addio - e non tutti magari confacenti al gioco e al modulo del nuovo tecnico. Anche in difesa il club potrebbe dire addio a qualche senatore come Maicon o Torosidis.
Il ds Sabatini re delle cessioni a peso d'oro
Però Sabatini nel corso degli anni ha dimostrato di saperci fare in termini di cessioni eccellenti e care. Come dimostrano gli addii dorati nel 2013 di Lamela (30 milioni più 5 di bonus) venduto al Tottenham e di Marquinhos (35 milioni) al Psg, o quello di Benatia, datato 2014, passato al Bayern Monaco per 26 milioni più 4 di bonus, o i 25 milioni incassati per la vendita del difensore Romagnoli al Milan e i 10 milioni (compresi 2 milioni di bonus) per l'altro collega di reparto Yanga-Mbiwa al Lione.