Le richieste di brevetto sono, per un Paese, un indicatore di un’attività innovativa svolta e di un progetto di sviluppo che si vuole perseguire. Per questo, le richieste di brevetto giunte dall’Italia all’Epo sono un segnale di ripresa.

Crescita record di brevetti nel 2015

Nel 2015 l’Italia è passata dall’undicesimo al decimo posto, ovvero le domande presentate all’Epo (European Patent Office), l'ente che gestisce le domande di tutela della proprietà intellettuale in Europa, sono passate da 3649 (2014) a 3.979 (2015), un incremento del 9%. Anche rispetto ad una media europea che è stata del 4.8%.

Per l’Italia un record nell’ultimo decennio. Mentre a livello mondiale l’Italia passa dalla 19esima alla 18esima posizione.

I numeri positivi non riguardano solo il nostro Paese. Le richieste europee di brevetto sono passate da 153 mila nel 2014 a 160 mila nel 2015 (+4,8%). Anche gli americani (+16,4%) e i cinesi (+22,2%) hanno segnato un importante aumento nelle registrazioni di nuovi brevetti.

Le 3 principali società italiane che hanno richiesto brevetti nel 2015 sono Indesit (107 richieste), Fiat (84) ed STMicroelectronics (58) mentre le regioni più attive sono state Lombardia (33%) ed Emilia Romagna (15%). Il settore che fa registrare la maggiore crescita è quello dell’informatica (+76%)

Le società che più inventano

Tra le prime 10 a livello mondiale quattro sono società europee, l’olandese Philips, che sorpassa la Samsun, Siemens, Bosch, Basf.

Tre sono americane (United Technologies, Qualcomm, General Electric), due coreane (Samsung, LG) ed una cinese (Huawei). Mentre in Italia è l’informatica il settore che fa registrare la maggiore crescita (+76%), seguito dalla comunicazione digitale (+59%), dal farmaceutico (+ 54%) e dai sistemi di misurazione (+47%). Tra le aziende farmaceutiche, al primo posto troviamo Chiesi Farmaceutici, con 35 richieste.

A livello europeo ci sono notevoli differenze tra un paese e l’altro. Spesso riflettono differenti scenari delle diverse realtà industriali. Rispetto al 2014 anche la Spagna, come l’Italia, ha invertito il trend negativo (+3,8%), positive anche il Belgio (5,9%), la Gran Bretagna (5,7%) e l’Olanda (3,3%).

Rimangono sulle stesse posizioni dell’anno precedente la Francia (+1,6%), l’Austria (1,4%) e la Svezia (-0,9%).

Alcuni paesi hanno perso significative posizioni, come la Germania (-3,2%), la Finlandia (-8,3%) e la Danimarca (-2,7%).

In Italia, oltre alle due regioni, Lombardia ed Emilia Romagna, viste prima, tra le città più attive in questo campo troviamo Milano con 806 richieste, Torino con 273 richieste e, al terzo posto, Roma (226) seguita da Bologna (209).