La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di lasciare invariati i tassi d'interesse per paura di una eventuale Brexit e delle sue possibili conseguenze sull'economia globale. Anche negli Stati Uniti i mercati finanziari temono moltissimo che le ripercussioni dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea si possano fare sentire pesantemente anche sui mercati statunitensi.
Le più grandi economie mondiali sono strettamente interconnesse e le conseguenze di quello che gli elettori britannici sceglieranno il 23 giugno sicuramente si faranno sentire non solamente in Gran Bretagna, ma in tutto il mondo ed è per questo che l'esitodel referendum che deciderà il futuro del Regno Unito dentro o fuori dall'Unione Europea è atteso con ansia in tutte le principali capitali.
Le parole di Janet Yellen
Janet Yellen, nel suo ruolo di governatore della Federal Reserve, ha spiegato che il suo incarico è quello di proteggere l'economia statunitense dai possibili effetti negativi che una eventuale Brexit potrebbe avere sull'economia non solo statunitense, ma globale. Al termine della riunione del Comitato Monetario della Federal Reserve, la Yellen ha spiegato così la sua decisione di lasciare invariati i tassi di interesse: "La Brexit, la prossima decisione del Regno Unito se restare o meno in seno all’Unione Europea, è stato argomento di discussione e credo sia onesto dire che è uno dei fattori che ha portato alla decisione odierna".
Cosa ne pensano i maggiori economisti
La comunità dei maggiori esperti di economia e finanza a livello mondiale è divisa tra chi pensa che l'economia britannica potrà trarre vantaggi se esce dall'Unione Europea e chi invece crede che una eventuale Brexit significhi austerity e disoccupazione per molti cittadini britannici. Otto economisti importanti ed esperti conoscitori dei meccanismi finanziari della City di Londra, hanno firmato insieme un documento in cui spiegano che la Brexit porterebbe enormi vantaggi al commercio perché le imprese britanniche sarebbero libere dai vincoli stabiliti a Bruxelles e questo farebbe crescere anche l'occupazione.
I capi economisti del Fondo Monetario Internazionale e dell'OCSE, invece, pensano che l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea sarà uno shock e penalizzerà molto l'economia britannicaperché nonsarà più possibile la libera circolazione dei lavoratori da un Paese all'altro e le importazioni saranno gravate da pesanti dazi.