A tentare di scongiurare il pericolo del Sì per la “Brexit” del prossimo referendum fissato per il 23 giugno, dove i sudditi della regina Elisabetta II sono chiamati a scegliere se rimanere nell’UE o meno, sono scesi in prima linea perfino 13 scienziati britannici di alto spessore. Tra i più importanti, il premio Nobel per la fisica 2013Peter Ware Higgs padre del più noto “bosone”, secondo il quale una Gran Bretagna fuori dall’UE metterebbe a repentaglio tutto il filone della ricerca scientifica britannica. Gli scienziati premi Nobel, ritengono inoltre che all’interno dell’Unione Europea circoli un’ importante blocco di critici composto da “un quinto dei ricercatori di tutto il mondo che si muovono liberamente”.

Ancora, dal punto di vista economico, gli scienziati sostengono che rimanendo nell’Unione Europea, rimane anche la possibilità di poter accedere ai fondi e alle molteplici collaborazioni, cosa che isolerebbe la categoria britannica riducendone il peso nella ricerca se dovesse vincere il Sì.

Intanto un sondaggio vedrebbe in vantaggio gli elettori favorevoli alla Brexit

Ma a preoccupare la categoria degli scienziati, come tutti i pro UE, c’è un sondaggio dell’istituto ORB per la testata giornalistica britannica “ The Indipendent”, dove da un campione di 2 mila cittadini aventi diritto al voto, si evince che il 55 % sarebbe favorevole affinché il Regno Unito abbandoni l’Unione Europea, contro il 45% dei sostenitori del No.

Secondo il giornale inglese, questa è la percentuale di vantaggio più ampia registrata finora per i sostenitori della Brexit. Tuttavia anche il “Financial Times” sciorina le proprie percentuali, le quali di contro vedrebbero in vantaggio il fronte dei favorevoli all’UE con il 45%, rispetto al 43% dei desiderosi di abbandonare l’Europa.

Il ministro tedesco delle finanze Schauble tuona: "nel caso di Brexit Regno Unito fuori anche dal mercato unico"

La Germania intanto attraverso il suo ministro alle finanze ha cercato di convincere i cittadini britannici di rimanere all’interno dell’Unione Europea. Per farlo, da una intervista al settimanale “Spiegel”, ha dichiarato che se Londra uscirà dall’UE dovrà rinunciare a far parte anche del mercato unico europeo e, “per accedervi in futuro, dovrà accettare regole redatte dagli altri dove non potrà esercitare nessuna influenza”.

In realtà forse tutta l’Europa ha timore di vedere fuori uno dei Paesi fondatori ed economicamente più stabili del vecchio continente. Una Brexit certamente non sarebbe indolore e potrebbe creare quel precedente che metterebbe a rischio l’intero sistema di una unione forse sempre troppo sbilanciata a favore della Germania. I tedeschi sono sicuramente tra i popoli che temono di più questa possibilità e, dall’ammissione dello stesso Schauble che paventa una emulazione di altri Paesi membri (come ad esempio l’Olanda tradizionalmente molto legata all’UK) emerge forse quella verità che anche i meno esperti immaginano: il Paese che ci rimetterebbe di più, sarebbe proprio la Germania.