In una lunga intervista rilasciata alcuni giorni fa in Italia, l'ex CEO e fondatore della Microsoft, Bill Gates, confessa che essere l'uomo più ricco del mondo è indubbiamente rassicurante ma la sua ricchezza è tale che, per soddisfare i suoi bisogni e quella della sua famiglia, ne basta una piccola percentuale, affermando: “ho la possibilità e l’opportunità di restituire questo denaro alla società, per accelerare l’innovazione a favore dei più poveri”. Da quando ha lasciato la guida di Microsoft, si è dedicato a tempo pieno alla filantropia ovvero, a quel sentimento di amore per gli esseri umani che si manifesta attraverso atteggiamenti e azioni di solidarietà verso il prossimo o, più semplicemente, fa del bene ai più bisognosi.

Bill Gates, imperatore, rivoluzionario o eterno ottimista

A quanti lo paragonano ad un imperatore dell'era digitale o ad un rivoluzionario, lui sorride e declina gentilmente, preferendo definirsi un ottimista innovatore radicale. La sua fede nell'uomo ed il suo incondizionato ottimismo derivano anche dagli studi personali di questi ultimi anni. Non perde occasione di menzionare e suggerire la lettura di Steven Pinker, direttore del centro di neuroscienza cognitiva del MIT di Boston e del suo controverso libro "Declino della violenza", dove evidenzia come negli ultimi anni, benché le cronache dimostrerebbero il contrario, la violenza, il razzismo, l'omofobia, le morti infantili e la segregazione delle donne sia in costante declino.

Lo scopo della sua visita in Italia

La sua attenzione, i suoi interessi ed i suoi soldi sono ora concentrati nella sua fondazione, la Global Fund, impegnata nella lotta alla malaria, alla tubercolosi e all'Aids; le malattie che ancora oggi mietono più vittime nel terzo mondo. La sua ultima visita in Italia, ha proprio lo scopo di raccogliere fondi da destinare alla ricerca e alla cura di queste malattie.

Bill Gates si dice consapevole che chiedere maggiori sforzi ed impegni economici ai paesi, come l'Italia, ancora sotto la morsa della crisi economica non è cosa semplice, afferma però, che il ritorno di vite umane salvate e di progresso scientifico sarebbe tale da giustificare questi investimenti. Dopo un accenno alla vicenda della Apple che avrebbe omesso di pagare le tasse in Irlanda, Bill Gates smussa i toni affermando che sia l’Europa che gli Stati Uniti sono paesi capitalisti e che i loro sforzi sulla ricerca e sul progresso scientifico sono congiunti.