Una notizia che potrebbe scuotere l'economia europea e mondiale, colpendo una delle banche più importanti d'Europa.Una richiesta di risarcimento danni da parte degli Stati Uniti d'America fa tremare il colosso bancario tedesco Deutsche Bank. Sono ben 14 miliardi di dollari, i soldi chiesti dagli USA alla banca tedesca a causa della crisi economica del 2008 che colpì l'America e di conseguenza il mondo intero.

La crisi causata dalla Deutsche bank, l'accusa degli Usa

Sarebbe stato il comportamento della banca tedesca e di un prodotto in particolare, un cosiddettosubprime, la causa della crisi economica che colpì gli Usa e che provocò un terremoto economico nel mondo intero.

Gli Usa non ci stanno, e convinti di quando accaduto nel 2008, avanzano una richiesta di risarcimento danni da capogiro: 14 miliardi di dollari. La Deutsche bank riferisce di non essere in grado di sostenere il pagamento di una somma, quella richiesta dal governo Americano, definita stratosferica ed irraggiungibile da pagare, confermando quelle che inizialmente erano solo indiscrezioni e riferendo di voler intraprendere una contrattazione con gli Stati Uniti d'America fine di poter raggiungere un accordo economico sulla richiesta di risarcimento.

Mutui facili che hanno portato una crisi economica mondiale

Si tratterebbe di un subprime, questo è l'epicentro della discussione tra America e la Deutsche bank.

Il subprime dalla banca tedesca, consisteva nella concessione di prestiti personali e all'erogazione dimutui, a soggetti che non erano in grado di fornire garanzie fattibili o che non avrebbero avuto i requisiti specifici al fine di poter accedere al prodotto finanziario. La banca però, in questo caso la Deutsche bank, avrebbe concesso numerosi mutui e prestiti personali a chi non aveva abbastanza garanzie, facendo pagare dei tassi d'interesse superiori a quelli previsti. Fu denominata la "crisi dei Subprime" e nel 2008 creò un caos finanziario mondiale. Ora la banca tedesca, ammettendo le proprie colpe, contratterà con il governo Americano per il risarcimento.