La corsa per acquistarePioneervedrà ai nastri di partenza un nuovo concorrente. Poste Italiane si èinserita con forza nella trattativa ed è già considerata come uno dei pretendenti più papabili per l'acquisizione delcolosso del risparmio gestito. L'imponente rete di collocamentodi servizi finanziari garantita da Poste Italiane e lapartecipazione in Anima Holding rendono strategicamente interessanti le prospettive per l'acquisizione.L'operazione sarebbe gradita anche dal Governo poiché Pioneer, la società che detiene la maggior quota di BTP nei propri portafogli, resterebbein mani italiane.
Unicredit e la cessione di Pioneer
Unicredit sta cercando di fare cassa vendendo gli asset non strategici più appetibili dal mercato. L'obiettivo del gruppo guidato da Mustier è quello di ridurre l'ammontare di denaro che dovrà essere raccolto con la prossima operazione di aumento del capitale. L'importoda portare nelle casse del gruppo bancario milanese è stimato tra i 5 ed i 7 miliardi di euro ma, alcuni operatori temono che i capitali da raccogliere siano prossimi ai 10 miliardi di euro. E così sul piatto delle trattative sono finiti FinecoBank, Bank Pekao e Pioneer Investments. La riduzione del totaleda raccogliere sul mercato è quanto mai necessaria, poiché gli investitori privati in questo periodo non fanno di certo la fila per acquistare azioni di banche italiane.
Inoltre, a breve, anche MPS sarà impegnata in un aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Nel frattempo la quotazione del titolo Unicredit continuaa soffrire dell'incertezza sulla soliditàdell'interosistema bancario italiano ed il titolo quota attorno ai 2,10 euro per azione.
Poste Italiane e la cordata per Pioneer
Poste Italiane ha già individuato in Citigroup la banca che svolgerà il ruolo di advisor nell'operazione.
Il tempo per farsi avanti stringe, poiché il termine per manifestare l'interesse è fissato al19 settembre. Poste Italiane però dovrà vedersela con big assoluti del settore finanziario: trai partecipanti ci sono i gruppi assicurativi Axa ed Allianz, la banca d'investimento australiana Macquaire e Amundi, altra importante realtà del risparmio gestito.
La corsa di Poste Italiane non sarebbe però in solitaria. L'istituto guidato da Caio sta coinvolgendo nell'operazione Cassa Depositi e Prestiti che è sempre alla ricerca di buoni investimenti per diversificare il proprio portafoglio e Anima Holding, società di risparmio gestito quotata alla Borsa di Milano e di cui Poste Italiane detiene una quota pari al 10,3%. Anima dovrebbe portare nell'operazione il know-how tecnico disettore, pronta per un'eventuale fusione che farebbe nascere il terzo gruppo italiano per asset gestiti dopo Generali e Intesa.