'In the name of Africa', è questo il nome della manifestazione tenutasi in Piazza del Duomo a Milano l'8 ottobre 2016, organizzata dalla CEFA Onlus e dalla campagna "Spreco Zero", dedicata alla sensibilizzazione dei cittadini sul tema dello spreco del Cibo.Durante l'evento nella città meneghina sono stati raccolti fondi per il progetto AfricHandProject, una filiera lattiero-casearia che permetterà di produrre cibo per le popolazioni di Beira, in Mozambico.

Gli organizzatori di "In the name of Africa" hanno annunciato un'altra manifestazione a Bologna, in Piazza Maggiore, sabato 15 ottobre 2016, il giorno precedente rispetto alla World Food Day, la Giornata Mondiale dell'Alimentazione che si tiene annualmente ogni 16 ottobre.

I dati dell'Osservatorio Waste Watcher

Numeri da capogiro, uno spreco senza precedenti. Stando ai dati riportati dall'Osservatorio Waste Watcher, spin off dell'Università di Bologna. Una quantità di cibo che viene sprecata e buttata nella Spazzatura che dovrebbe far indignare tutti, vista la crisi che attanaglia tanti cittadini italiani e viste la grande quantità di immigrati che ogni giorno sbarcano nelle coste italiane e che poi, molte volte, sono costretti a elemosinare per le strade delle città.

Lo spreco principale, diversamente da quanto si crede, arriva dalla tavola dei privati. Sono infatti i cittadini a sprecare 12 miliardi di cibo ogni anno a cui si somma un miliardo di Sprechi sui campi, un milardo e mezzo nella grande distribuzione e poco meno nell'industria.

Una facile addizione che conduce a quasi sedici miliardi di cibo che non vengono consumati ma finiscono direttamente nelle pattumiere e nelle discariche del Bel Paese. Facendo un confronto con la nostra economia, gli alimenti gettati nell'immondizia valgono un punto del Prodotto Interno Lordo.

Secondo le indagini condotte da Waste Watcher gli italiani pensano che gli sprechi siano legati principalmente all'acquisto selvaggio (48%) e alla cattiva conservazione (25%).

Se si analizza il territorio italiano i dati rilevano che si spreca di più al sud, poi segue dalcentro e infine dalnord che sembra la zona meno sprecona.Tra i cibi gettati nella spazzatura al primo posto c'è la frutta, con il 41%, seguita a ruota da insalata (29%) e verdure (19%). Tra i cibi che vengono buttati meno nell'immondizia c'è la carne, che si attesta al 13%.

"C'è maggior attenzione e la vogliamo tramandare ai nostri figli. Insegnare a non sprecare cibo è un atteggiamento che è passato a coinvolgere dal 62% al 67% degli italani. Ma ci si dimentica ancora che la pattumiera casalinga è un serbatoio enorme di spreco: è passata dal 15% del 2015 al 24% del 2016, ma solo un italiano su 5 lo riconosce" è quanto dichiarato dal fondatore di Last Minute Market Andrea Segrè.