Brutto colpo per la riforma delle banche popolari, che verrà rinviata all'esame della Corte Costituzionale a causa della presunta incostituzionalità della possibilità di rinviare o sospendere sine die il rimborso ai soci che effettuino il recesso al momento della trasformazione della banca in Spa. L'ordinanza pubblicata ieri dal Consiglio di Stato potrebbe creare problemi sia alle banche che devono ancora procedere alla trasformazione, come ad esempio la Banca Popolare di Sondrio, sia a quelle che vi hanno già provveduto perché, come spiega Francesco Saverio Marino, uno dei legali che ha proposto il ricorso, i soci degli istituti di credito che hanno esercitato il diritto di recesso ma che non hanno ancora visto soddisfatta la propria richiesta di rimborso, potrebbero intraprendere un'azione legale per ottenerlo.

Il Consiglio di Stato blocca la riforma delle banche popolari

Lo stop del Consiglio di Stato alla riforma delle popolari, arriva in un momento delicato per il Governo Renzi, impegnato su più fronti, dopo che la consulta nei giorni scorsi ha bocciato alcuni punti della riforma Madia sulla pubblica amministrazione.

C'è inoltre grande attesa per il referendum costituzionale del 4 Dicembre. La clausola incriminata dai giudici amministrativi è quella che permette alle popolari la facoltà di limitare o rinviare in tutto o in parte, e senza limiti di tempo, il rimborso delle azioni per il socio uscente. Su questo punto, le banche non hanno adottato tutte la stessa soluzione: alcune hanno deciso di rimborsare parzialmente i soci, altre di non procedere al rimborso, ed altre ancora hanno rinviato la questione.

Consiglio di Stato: parzialmente incostituzionale riforma delle banche popolari

Sono stati numerosi i ricorsi effettuati in gran parte dalle associazioni dei consumatori contro la legge di modifica delle banche popolari. In un primo momento il ricorso era stato respinto dal Tar, mentre ieri è arrivata la decisione del Consiglio di Stato, che nei prossimi giorni emetterà un'altra ordinanza con la quale chiamerà la Consulta a decidere sulla riforma, ed in particolare sulla possibilità di inserire nello statuto delle banche la clausola che permette alle banche di non rimborsare i soci uscenti dalla società.