La procura di Milano sta indagando sulla fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare, da cui è nato Banco Bpm e l'ipotesi di reato è di aggiotaggio. Nelle scorse ore gli uomini della Guardia di Finanza di Milano hanno effettuato dei controlli all'interno delle sedi dei due istituti di credito per reperire materiale da utilizzare durante l'indagine affidata ai pm Sergio Spadaro e Roberto Pellicano. Secondo quanto si apprende, gli accertamenti da parte degli uomini delle fiamme gialle sarebbero focalizzati sui rilievi mossi dalla Bce sui crediti deteriorati.

Ipotesi reato aggiotaggio: aperta inchiesta Banco Bpm

L'ipotesi di manipolazione del mercato durante l'operazione di fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, si sarebbe verificata a seguito di una verifica effettuata dalla Banca centrale europea sulla copertura finanziaria dei crediti deteriorati da parte di Banco Popolare prima che la fusione fosse formalizzata e di cui i due istituti di credito non avrebbero informato gli azionisti e il mercato. L'inchiesta farebbe riferimento ad un articolo pubblicato a novembre 2016 su un quotidiano nazionale.

Nota su inchiesta Banco Bpm: "Nessuna manipolazione di mercato"

Banco Bpm, come anche Bpm e Banco Popolare, in una nota in merito all'inchiesta della procura di Milano per aggiotaggio dichiara di aver agito nel totale rispetto delle disposizioni di legge e di aver informato secondo la vigente normativa sia il mercato in generale, sia tutti i suoi azionisti.

L'istituto di credito nato dalla fusione di Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, ha inoltre sottolineato che la Guardia di Finanza di Milano non ha proceduto all'acquisizione dei documenti presso le sede milanese e quella veronese, ma si è limitata a notificare la richiesta di esibizione dei documenti, che secondo quanto dichiarato da Banco Bpm non contengono alcun tipo di accenno a una omessa comunicazione da parte delle banche in questione agli azionisti o più in generale al mercato.

Riguardo al legame dell'inchiesta con l'articolo pubblicato a novembre in un quotidiano nazionale, il Banco precisa che le risposte sono state fornite in due comunicati stampa del 23 Novembre 2016 da Banco Popolare e Bpm.