Dopo i rumors circolati nei giorni scorsi su una possibile aggregazione a tre con Creval e BPER, si fa strada, con maggiore forza, l'ipotesi di segregare i Non Performing Loans (NPL) in un entità separata, dando vita ad una Bad Bank. In questo modo, anche se le discussioni in termini di M&A non sono ancora avanzate, l'istituto sarebbe pronto per procedere.

L'ipotesi è stata confermata dall'amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri, in sede di commento ai risultati del 2016.

La logica di Gruppo

La valutazione su questa opzione strategica andrà fatta necessariamente in un'ottica di gruppo, poiché la divisione che si opera nel settore bancario deve focalizzarsi sulla riduzione dei crediti deteriorati.

I risultati di queste divisioni hanno registrato un utile di 7 milioni, con riduzione dei deteriorati a 158 milioni (-4%) e un coverage ratio del 57,5% sulle sofferenze, e del 45,7% sui deteriorati.

A livello operativo, in questa divisione, good bank è già stata separata dalla gestione dei deteriorati, pertanto un'eventuale operazione di spin-off societario dovrebbe essere realizzabile in tempi rapidi. Per questo motivo rimangono aperte le possibilità di eventuali aggregazioni con altri soggetti (come Creval) che si stanno guardando intorno.

Sul versante delle JV nel campo assicurativo, rimane aperto il fronte della partecipazione in Popolare Vita: alla data di scadenza dell'opzione per cedere la propria quota, si è deciso di rinviare la decisione al 30 giugno.

Rimangono in corso le trattative per rinegoziare ed, eventualmente, prolungare gli accordi di bancassurance con BPER, Popolare di Sondrio e Unicredit.

In corso anche delle trattative per la dismissione di un portafoglio di immobili del valore di circa 100 milioni nell'ambito della pulizia dell'eredità frazionata di Fonsai.

Il posizionamento nel sistema

Sulla base delle dichiarazioni ufficiali, ad oggi la segregazione dei NPL in una divisione apposita, che in seguito potrebbe essere scorporata per diventare una bad bank, risponde a logiche di riorganizzazione interna. La possibilità di utilizzare la good bank risultante per operazioni di aggregazione, sarebbe quindi un'opportunità da considerare, ma non un obiettivo preordinato.