La nuova tornata delle nomine governative delle grandi aziende partecipate dal Tesoro, ha avuto un duplice effetto: le polemiche da una parte e le perdite in Borsa dall'altra.

L'ex Finmeccanica perde oltre il 3%

Partiamo subito dalle perdite. Leonardo, l'ex Finmeccanica, dopo l'annuncio che sarà il banchiere Alessandro Profumo l'amministratore delegato, ha ceduto oltre il 3%. Mauro Moretti non è stato confermato, dopo la sua recente condanna a 7 anni per la strage ferroviaria di Viareggio, quando allora era l'AD di Trenitalia. Il mercato si è interrogato a caldo sul curriculum di Profumo, l'ex n.

1 di banche importanti come Unicredit e MPS di Siena: come si comporterà al vertice di un grande gruppo industriale che va dagli armamenti, ai radar, agli elicotteri. Il presidente Gianni De Gennaro è stato confermato.

Altro scossone alle Poste dove amministratore delegato e presidente fanno le valigie. Via Francesco Caio con qualche mugugno e dentro Matteo Del Fante, ex AD di Terna; fuori Elisa Todini, al suo posto Bianca Maria Farina. Sullo sfondo frizione e polemiche presunte per il ruolo che forse avrebbe potuto giocare (e non avrebbe giocato), in alcune partite finanziarie che stavano a cuore al Governo Renzi.

Male anche ENAV e Terna

Male anche l'ENAV, la società dei controllori di volo, gioiellino tecnologico, dove il presidente diventa Roberto Scaramella, al posto di Ferdinando Falco Beccalli, e Terna, dove al posto di Del Fante arriva Luigi Ferraris.

Fin qua il segno negativo si può interpretare appunto come l'incertezza sulla competenza, le aspettative sui nuovi arrivati, ma il fatto è che oggi hanno perso anche i titoli delle partecipate dove i vertici sono rimasti saldamente al loro posto: ENI ed Enel, hanno perso entrambi più o meno dello 0,45%. A capo della prima, sono rimasti Claudio Descalzi ed Emma Marcegaglia, a capo della seconda, Francesco Starace e Patrizia Grieco.

Polemiche dai leader della politica

Difficile dire se si tratta di uno scossone collaterale oppure se i mercati avrebbero apprezzato un cambio dei vertici. Le polemiche politiche si giocano tutte intorno ad una sola domanda: c'è la mano di Matteo Renzi dietro a questo giro di poltrone? Il Blog di Grillo la formula proprio così "le nomine alle partecipate le ha decise lui?".

Per Salvini non ci sono dubbi: amici amichetti di Matteo Renzi, con un passato discutibile nominati per svendere i gioielli d'Italia. Giorgia Meloni e Renato Brunetta, parlano di una nuova infornata di lottizzazioni.

Persino il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia del Pd, ritiene opportuno che sulle nomine il Ministro dell'Economia Padoan, venga a riferire in Parlamento.