A partire dal 1 gennaio 2018 tutti gli istituti di credito operanti nell'Unione Europea dovranno, progressivamente, portare la copertura sui Non Performing Loans, le sofferenze bancarie per intendersi, al 100% del loro valore. La misura non riguarderà le sofferenze già iscritte in bilancio, ma solo quelle che verranno a crearsi a partire, proprio, dal 1 gennaio.

La nuova disposizione della BCE

Entrando più nel dettaglio della nuova disposizione della Banca Centrale Europea, la copertura viene differenziata a seconda che il credito sia garantito o meno.

Nel caso dei crediti non garantiti la copertura deve avvenire, obbligatoriamente, nell'arco di 2 anni, cioè il 50% l'anno. Mentre nel caso dei crediti muniti di garanzia l'accantonamento a copertura può essere operato nell'arco di 7 anni, il 14% circa all'anno.

Se queste percentuali non dovessero essere rispettate, le nuove linee guida della BCE richiedono che gli istituti interessati motivino qualsiasi tipo di scostamento. Dopodiché la Banca Centrale provvederà ad effettuare una valutazione discrezionale delle motivazioni rese che potrebbe portare ad adottare ulteriori misure di supervisione da parte della stessa BCE.

Nel caso, invece, ci si trovi davanti ad un credito deteriorato solo in parte munito di garanzia, la BCE ha spiegato che esso verrà frazionato e verranno applicate differenti tempistiche sulla parte garantita e su quella non garantita.

Le sofferenze già in bilancio

Che dire delle sofferenze bancarie già presenti nei bilanci? Si tratta di un importo notevole. Infatti, a livello di Unione Europea, stiamo parlando di circa 1000 miliardi di euro. Su questi la BCE dovrebbe predisporre, entro marzo 2018, dei provvedimenti ad hoc per sterilizzarne l'effetto. Questo anche se lo SSM continuerà a spingere affinché le banche che presentano un alto tasso di sofferenze bancarie, cioè un elevato NPL ratio, accelerino il processo di cessione dei crediti dubbi.

Le conseguenze per le PMI

Anche se, molto opportunamente, non è stato incluso nelle nuove disposizioni lo stock di sofferenze bancarie già presente nei bilanci, cosa che avrebbe comportato enormi accantonamenti, questa nuova disposizione della BCE rischia di ripercuotersi negativamente, sopratutto sulle PMI. Il risultato immediato, infatti, sarà una crescita del costo del credito, in particolare quello non garantito. Certo, per le società di recupero crediti si aprirebbero prospettive molto più rosee, essendo le banche obbligate, in pratica, a cedere i propri crediti in outsourcing.