Il Bonus bebè sarà stabilizzato ma dal 2019 le somme erogate a sostegno della natalità saranno dimezzate, passando da 80 a 40 euro al mese e solo per il primo anno di vita del figlio e non più per i primi tre anni come avviene attualmente. E’ questo il contenuto dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2018 in esame alla Commissione Bilancio del Senato.
La notizia della riduzione del Bonus bebè arriva proprio mentre l’ISTAT rende noti gli ultimi dati sulla natalità che confermano il calo di nascite nel nostro Paese.
Legge di Bilancio 2018, stabilizzato il Bonus bebè con cifre dimezzate
L’emendamento alla Legge di Stabilità 2018 presentato da Ap e riformulato dai relatori Magda Zanoni (Pd) e Marcello Gualdani (Ap), prevede, quindi, la stabilizzazione del Bonus bebè che manterrà l’assegno attualmente stabilito in 80 euro al mese per il solo 2018, mentre per il 2019 e 2020 la cifra sarà dimezzata a 40 euro mensili. Il sussidio alla natalità passerà, quindi, da 960 a 480 euro l’anno e sarà erogato solo fino al compimento di un anno di vita del figlio, o un anno a partire dall’adozione, mentre le regole di fruizione attualmente in vigore prevedono l’erogazione fino al compimento del terzo anno.
Viene inoltre confermata la soglia di reddito isee (Indicatore della situazione economica equivalente) necessaria per accedere al sussidio e fissata a 25 mila euro, anche se è stabilito che un decreto del Ministero dell’Economia potrà intervenire successivamente a modificare tale soglia.
L’assegno di natalità potrà essere raddoppiato nel caso in cui il valore ISEE della famiglia non superi i 7 mila euro.
SI tratta, quindi, di una bella sforbiciata ad uno dei bonus maggiormente apprezzati, solo parzialmente attenuata dalla stabilizzazione del provvedimento, per la quale si nutrono comunque dubbi dal momento che, per ora, sono stati finanziati solo i primi tre anni della misura, con 165 milioni nel 2018, 295 milioni per il 2019 e 228,5 milioni nel 2020.
I dati ISTAT sul calo di nascite in contrasto con la riduzione del bonus bebè
Proprio mentre la Commissione Bilancio del Senato prendeva in esame la proposta di modifica al Bonus bebè, che dovrà comunque passare dall’approvazione delle Camere, l’ISTAT rendeva noti i dati sulla natalità nel nostro Paese che mettono in evidenza un calo di nascite di oltre 100 mila unità nel periodo dal 2008 al 2016.
Sono dati che rendono ancora più evidente come i provvedimenti di sostegno alla famiglia in generale e alla natalità in particolare, rimangano ascritte alla categoria delle promesse elettorali senza riuscire a tradursi in fatti concreti, come dimostrato dalla riduzione del Bonus bebè a partire dal 2019.