E' stato rinominato il 'Bernard Madoff' cinese, colui che prometteva rendimenti annui compresi fra il 40-60% tramite un sito di investimenti, Qianbao.com, rinomato sia in nel Paese cinese che all'estero. Vittime della truffa, oltre alle banche, sono stati 4800 clienti. La confessione è arrivata da parte di Zhang Xiaolei, il quale alle forze dell'ordine ha confessato di aver ingannato molti piccoli risparmiatori cinesi.
La scoperta
A seguito della confessione di Xiaolei, in manette sono finite 21 persone della più grande piattaforma finanziaria online del Paese, Ezubao, con l'accusa di aver raggirato oltre 900mila investitori per un totale che supera i 5 miliardi di yuan, ovvero 7,6 miliardi di dollari.
La tv di stato CCTV ha trasmesso sia le immagini dell'arresto sia le confessioni di due ex dipendenti della piattaforma, i quali promettevano ai loro clienti un ritorno del 15% annuo. Tuttavia, dalle indagini degli inquirenti cinesi è emersa la quasi totale inesistenza degli investimenti, mentre il denaro degli investitori-truffati veniva impiegato per pagare spese finanziarie personali o debiti di manager, oltre che in spot pubblicitari.
L'arresto di Ding Ning
A porre decisamente fine all'operazione delittuosa è stato l'arresto del fondatore del portale Ezubao, Ding Ning, accusato di aver derubato ben 550 milioni di yuan, corrispondenti a circa 80 milioni di euro. Si aggiungano, inoltre, l'acquisto di una villa a Singapore per totale di quasi 20 milioni di euro e un anello con diamante rosa dal valore di oltre un milione di euro.
I soggetti colpiti
La truffa ha gravemente danneggiato la classe media cinese, sebbene negli ultimi tempi le autorità cinesi effettuassero serrati controlli in almeno tre società finanziarie specializzate in prestiti peer-to-peer con l'obiettivo di 'ripulire il mercato'. D'altronde, la crescita di questa industria è stata favorita dalla crisi di liquidità che ha 'seminato vittime' fra le piccole e medie imprese manifatturiere.
Come avveniva la truffa?
Il periodico finanziario Caixin ha divulgato il modo secondo cui tali truffe avvenivano: come primo passo, gli utenti si dovevano iscrivere al sito, cliccare sugli annunci pubblicitari e partecipare ai sondaggi o, ancora, pubblicare recensioni. Per avere la possibilità di effettuare questi movimenti, i malcapitati dovevano sborsare una somma di denaro e al termine dell'attività avrebbero avuto una ricompensa oscillante fra il 40 e il 60% delle somme investite.
Allettati dalla possibilità - per loro concreta - di ottenere rendimenti elevati, migliaia e migliaia di risparmiatori hanno investito tutto il loro denaro. E, ora, si aggirano indignati per le strade di Nanchino avanzando pretese di risarcimento.