Non accennano a placarsi le polemiche esplose sul web all'indomani dell'introduzione dell'obbligo per gli esercenti che vendono frutta e verdura di fornire buste ad elevata biodegradabilità a pagamento. C'è chi si dice pronto a boicottare i supermercati, preferendo acquistare nei mercati rionali dove il sacchetto non verrebbe fatto pagare, e chi invece rinuncia ad utilizzare la busta, pesando ed etichettando ogni singolo pezzo di frutta, dichiarandosi pronto a chiedere il rimborso nel caso che gli venga addebitata la busta anche senza che questa venga utilizzata, come avviene in alcuni supermercati le cui casse addebitano automaticamente il costo di un sacchetto a ciascun codice a barra dell'ortofrutta.

Ma c'è anche chi guarda alla soluzione adottata dalla Svizzera: vediamo di cosa si tratta.

La soluzione elvetica

Anche la vicina Svizzera da alcuni mesi si è posta il problema di ridurre l'impatto ambientale dovuto ai milioni di sacchetti in plastica non riciclabile che ogni anno venivano utilizzati dai consumatori per acquistare frutta e ortaggi, ma anziché imporre l'uso di sacchetti bio a pagamento, ai cittadini viene concesso di utilizzare i "multibag", ovvero dei sacchetti fatti a retina - simili a quelli usati per confezionare limoni e arance preconfezionate nei supermercati - che sono lavabili in lavatrice a 30° e consentono di attaccare e staccare le etichette emesse dalle bilance. Una soluzione che non ha provocato alcuna polemica e che dal punto di vista ambientale appare ancora più vantaggiosa.

Le multi-bag

Sostenute anche dal WWF le multi-bag svizzere sono certificate da Oecoplan e sono realizzate con una fibra di cellulosa derivata dal legno. Un materiale sostenibile e leggero, tanto che ogni sacchetto pesa 27 grammi, e per evitare di pagare il costo di questo al momento della pesatura della merce, questa viene pesata e solo successivamente riposta nel sacchetto.

La Coop Svizzera commercia una confezione con tre multi-bag riutilizzabili ad un prezzo di poco inferiore a cinque franchi, circa 4,50€ ovvero 1,50€ per ciascuna busta. Un prezzo che considerando che le buste di plastica bio costano 2 centesimi l'una, viene ammortizzato nel giro di 75 acquisti. Usando le buste a retina pertanto, su base annuale appare probabile risparmiare una piccola cifra, ma chi sostiene questa soluzione punta sulla ben più consistente riduzione della plastica, anche perché i nuovi sacchetti a norma di legge devono contenere una percentuale di materiale biodegradabile del 40%, e pertanto non sono totalmente ecologici.