Il nuovo anno ha portato una brutta notizia ai consumatori italiani, che sui social lamentano il proprio malcontento per la nuova iniziativa promossa dal governo. A partire dal 1 gennaio 2018, infatti, viene applicato l'articolo 9 bis della legge di conversione n. 123 del 3 agosto 2017, il quale prevede che negli esercizi commerciali debbano essere impiegati per l'acquisto di frutta e verdura esclusivamente sacchetti biodegradabili e che gli stessi debbano essere necessariamente proposti dietro pagamento.

Nessuno sconto per i consumatori, che da qualche giorno si sono ritrovati sugli scontrini il prezzo dei sacchetti: la cifra, che oscilla tra 1 e 3 centesimi, non è irrisoria se moltiplicata annualmente per i milioni di italiani che ogni giorno si recano al supermercato.

Di fatto, sostengono i consumatori sui social, si tratta dell'inserimento di una nuova tassa, arrivata a poca distanza dall'aumento dei pedaggi autostradali autorizzato alla fine del 2017.

Una nuova spesa per i consumatori italiani

Si calcola una spesa di circa 12 euro annuali per consumatore. Lo Stato ha inoltre previsto multe che vanno dai 2.500 ai 25.000 euro per tutti quegli esercizi commerciali che non rispetteranno la norma, evitando di proporre i sacchetti a pagamento. Tali multe potranno arrivare a sfiorare i 100.000 euro in caso di acquisti di grandi quantitativi di frutta e verdura senza l'utilizzo dell'apposito sacchetto biodegradabile a pagamento.

La norma prevede anche il divieto di riutilizzo dei sacchetti, che non potranno essere portati da casa dal consumatore.

Il tempo di utilizzo medio di ogni sacchetto biodegradabile è infatti stimato di appena 12 minuti.

Polemiche sui social

La norma, entrata in vigore all'inizio del 2018, ha sollevato una vera e propria ondata di polemiche. I consumatori stanno infatti ricorrendo a strategie volte ad aggirare il problema, postando sui social network fotografie di frutta e verdura con gli appositi scontrini appiccicati direttamente ai prodotti.

Una strategia però non del tutto efficace, dal momento che il prezzo dei sacchetti è incluso proprio nello scontrino.

Benché il presidente di Assobioplastiche abbia tenuto a precisare che la nuova norma non vuole assolutamente fare speculazione ai danni dei consumatori, gli stessi consumatori stanno invitando a "boicottare" gli esercizi commerciali per rivolgersi direttamente ai contadini e avere non solo la garanzia di un prodotto migliore ma anche un certo risparmio sull'utilizzo dei sacchetti.