Il bonus cultura, entrato in vigore con la legge di stabilità del 2016, è una speciale iniziativa pensata al fine di promuovere la cultura tra i giovani, neo maggiorenni nello specifico. Promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dei Beni delle attività Culturali e del Turismo, il bonus prevede l'erogazione di cinquecento euro spendibili per precisi acquisti o attività, come l'accesso ai musei, acquisto di libri e dvd e così via, da effettuare presso gli esercenti che hanno aderito al progetto registrandosi sul portale dedicato.

L'iniziativa però sembra non aver suscitato negli anni l'interesse sperato e per questo, il ministro dei beni culturali Bonisoli ha in programma una serie di cambiamenti, che andranno in vigore a partire dall'anno 2020. Vediamo il tutto nel dettaglio

Come si riscatta il bonus cultura?

Confermato anche per l'anno 2018/2019, al fine di poter usufruire del bonus cultura bisogna effettuare una registrazione articolata in diversi step:

  • Ottenere un'identità virtuale rivolgendosi a Poste Italiane o registrandosi sui portali Sielte e InfoCert.
  • Registrarsi sul sito sul sito 18app, utilizzando l'identità virtuale, e scaricare l'applicazione.

Una volta effettuata la registrazione e ottenuto l'accesso al sito, sarà possibile usufruire dei cinquecento euro previsti dal bonus cultura creando dei buoni virtuali, dell'importo pari al prezzo del bene o servizio che si vuole acquistare: se il dvd che si vuole comprare costa, per esempio, quindici euro, bisognerà creare uno specifico buono di pari importo.

Dopodiché bisognerà salvarlo sullo smartphone per mostrarlo poi al negoziante.

All'interno di 18app è possibile consultare la lista degli esercenti che hanno aderito all'iniziativa, suddivisi per città. Inoltre, il bonus cultura è spendibile anche online, su siti adibiti alla vendita di biglietti per concerti, spettacoli teatrali e culturali: al fine di avere maggiori informazioni è bene consultare le FAQ del sito in questione.

Dal 2020 bonus cultura anche per i non neomaggiorenni

A quasi tre anni dalla sua entrata in vigore il bonus cultura non ha riscosso il successo auspicato: nel solo 2016, per esempio, sono stati spesi 165 milioni a fronte dei 290 disponibili mentre, nel 2017, la maggior parte del bonus è stato speso per l'acquisto di libri e musica.

Tali dati, uniti alla struttura del bonus che non prevede nessuna misura "premiale", hanno fatto storcere il naso al ministro dei beni culturali Bonisoli, che ha in programma una rimodulazione del bonus cultura, che andrà il vigore a partire dal 2020.

Secondo il ministro bisogna intervenire per dare una "struttura" alla sovvenzione, che partirà con interventi nelle scuole, al fine di stimolare l'interesse verso la cultura da parte dei giovani. L'intervento, inoltre, sarà destinato anche ad altre fasce d'età e non più solo ai neo diciottenni, con particolare attenzione verso i giovani appartenenti a fasce più disagiate. Le correzioni al bonus cultura saranno messe in atto da una commissione di esperti che, dopo aver effettuato un'analisi di come i fondi sono stati utilizzati, e basandosi sulle esigenze dei soggetti coinvolti, predisporrà le necessarie modifiche da effettuare, in modo da rendere il bonus cultura importante per i giovani, e non una sorta di premio.