Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante i colloqui avuti con il Premier italiano Giuseppe Conte, circa tre settimane fa, avrebbe offerto all'Italia il sostegno degli Stati Uniti per rifinanziare il debito pubblico italiano. A far uscire la notizia è stato niente meno che il principale quotidiano nazionale italiano, il "Corriere della Sera". Il Corriere ha riferito che sarebbe stato lo stesso Giuseppe Conte di ritorno dal vertice con Trump a far sapere ai suoi più stretti collaboratori della proposta del Presidente Trump. L'indiscrezione rivelata dal "Corriere della Sera", secondo altre agenzie di stampa, come l'AGI, sarebbe inoltre stata confermata da tre alti esponenti istituzionali.

Non solo ma anche altri importanti quotidiani e agenzie di stampa internazionali, come la Reuters e il Financial Times, avrebbero confermato l'indiscrezione.

Perché è necessario un sostegno

Trump si sarebbe offerto di sostenere il debito pubblico italiano già a partire dal prossimo anno. In effetti con le agenzie di rating, come ad esempio Moody's, che stanno aspettando il varo della prossima Legge di Bilancio per emettere un giudizio definitivo sul merito creditizio italiano e con gli investitori istituzionali stranieri che, a quanto pare, stanno sbarazzandosi dei Titoli di Stato italiani, in particolare i Btp, all'interno della maggioranza molti sentono la necessità di un prestatore di ultima istanza che prenda il posto della BCE nel momento in cui quest'ultima dovesse interrompere la sua politica di acquisto dei titoli.

Qualche giorno fa un sentore che questo particolare sentimento si era fatto strada nella compagine governativa era emerso nel momento in cui il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, si era spinto ad auspicare un sostegno al debito pubblico italiano addirittura da parte della Russia di Vladimir Putin. E questo nonostante che l'economia russa sia più piccola di quella italiana di un buon 30% e goda, quindi, anche di minori entrate fiscali.

Quindi, tra gli addetti ai lavori, molti si sarebbero domandati come sarebbe stato fattibile un sostegno del genere.

D'altra parte, molto più prosaicamente, nel 2019 il Tesoro italiano avrà la necessità di collocare sul mercato titoli per ben 400 miliardi di euro. Di questi, poi, ben 260 miliardi sarebbero a medio - lungo termine.

Di conseguenza, un aiuto in questo momento sarebbe estremamente gradito ed utile. D'altra parte Conte non è sceso nei dettagli nello spiegare in cosa effettivamente consista la proposta del Presidente Trump.

La fattibilità della proposta americana

Che una proposta di sostegno da parte degli Stati Uniti sia stata fatta è fuor di dubbio come abbiamo visto. D'altra parte la sua fattibilità, a quello che sappiamo dell'amministrazione americana, è più incerta. Infatti, come evidenzia anche il "Corriere della Sera", di per sé gli Stati Uniti non posseggono un loro fondo sovrano né possiedono un potere di coordinamento su fondi e banche del settore privato e, fino ad oggi, non pare che se ne sia mai discusso all'interno del Governo Federale.

La proposta, comunque, sarebbe stata fatta da Trump, secondo quanto afferma il "Corriere", probabilmente nell'ottica di rompere il fronte dei Paesi europei relativamente alla guerra commerciale che The Donald sta minacciando di intraprendere contro la Germania. Inoltre, forte del sostegno americano il Governo italiano potrebbe veramente studiare una possibile uscita dall'euro che dovrebbe rivelarsi meno traumatica. Il " Corriere della Sera" cita le parole di Christopher Wood, analista finanziario, secondo cui Trump sosterrebbe apertamente chi in Italia vuole lasciare la moneta unica.