Il tema Pensioni è stato uno dei principali della campagna elettorale della Lega. Salvini ha da sempre dichiarato di voler abolire la legge Fornero e, secondo quanto ufficialmente approvato nella manovra finanziaria, ha già cominciato a modificarla insieme ai grillini. La legge, approvata dal Governo Monti, applica dei limiti d'età molto alti per poter accedere alla pensione. Le recenti modifiche abbasseranno quei limiti, introducendo il principio di quota 100: 62 anni d'età e 38 anni di contributi previdenziali versati.

Quota 100, le ipotesi

La manovra economica da 37 miliardi appena varata dal Governo (e ora sottoposta al giudizio di Bruxelles) prevede quattro finestre annuali per andare in pensione e delinea tutte le nuove modalità per chi vuole ritirarsi dal lavoro.

La quota 100 darebbe la possibilità ai lavoratori che hanno raggiunto l'età anagrafica di 62 anni con 38 anni di contributi (la somma infatti fa 100) di ritirarsi dal lavoro e così percepire l'assegno previdenziale in anticipo. Chi invece non ha i requisiti previdenziali adeguati (però almeno 20 anni di contribuzione) dovrebbe aspettare ancora fino ai 67 anni. La quota 100 prevede quattro finestre di uscita, una ogni tre mesi. Per usufruire della prima finestra occorrerà presentare domanda entro marzo 2019, così da ricevere l'assegno da aprile. Chi deciderà di andare in pensione in anticipo ovviamente riceverebbe un assegno pensionistico decurtato in base a quanti anni prima ha scelto di ritirarsi.

La nuova misura gel governo interesserebbe circa 380mila lavoratori il prossimo anno, molti dei quali (150mila) sono dipendenti pubblici. Inoltre, la manovra propone anche altre novità: in particolare una riforma dell'Ape sociale e la proroga dell'opzione donna, leggi entrambe ereditate dai precedenti Governi Gentiloni e Renzi, che permettevano di agevolare l'uscita di lavoratori in difficoltà e donne.

Taglio alle pensioni d'oro

La manovra economica del Governo gialloverde prevede anche il taglio delle pensioni d'oro oltre la soglia di 4.500 netti. Con i soldi risparmiati, che il Governo ha stimato in un miliardo in tre anni, si finanzierà la pensione di cittadinanza. Secondo l'Inps il calcolo del risparmio è sbagliato: con i tagli delle pensioni d'oro, secondo l'istituto previdenziale, si risparmieranno appena 150 milioni ogni anno. Un risparmio che potrebbe anche ridursi se dovesse passare l'ipotesi della Lega di diminuire l'assegno solo a coloro che sono andati in quiescenza con il calcolo retributivo.