I titoli di Stato italiani non sono un bene rifugio. Lo conferma l'andamento in controtendenza degli ultimi giorni in Borsa. Il clima di incertezza degli investitori, aggravato dalla minaccia di una guerra commerciale Usa-Cina, ha spinto verso l'alto la domanda dei Bund tedeschi: i tassi di rendimento sono scesi al di sotto dello zero, sia per i titoli trentennali (-0,066% nella giornata di ieri) che decennali (-0,517%). Lo stesso vale per i titoli olandesi e, seppur a fine giornata in lieve rialzo positivo, per quelli irlandesi.

Controcorrente i Btp nostrani che rendono l'1,57%, sempre nettamente al di sopra dello zero.

L'Italia non rappresenta dunque un investimento sicuro e le prospettive sull'andamento dell'economia non sono incoraggianti. Recentemente il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha pubblicato le proiezioni su Pil e debito pubblico fino al 2024. Il nostro Paese presenta le peggiori performance tra gli Stati europei ad alto debito. Il rapporto debito/Pil è destinato ad aumentare gradualmente, e nel 2024 sfiorerà quello della Grecia.

Cresce il rapporto debito pubblico/Pil

L'Istat ha rilevato una crescita zero nel secondo trimestre del 2019. Ma se in questa prima parte dell'anno il Pil è rimasto pressoché stazionario - come confermano anche i dati Eurostat - il debito pubblico invece è cresciuto.

Dall'ultima rilevazione effettuata, il debito italiano è arrivato a circa 2.359 miliardi di euro, quasi lo stesso della Francia (uno scarto di "appena" 359 milioni) ma contro un Pil francese decisamente più alto.

Il rapporto debito/Pil ha raggiunto quota 134% per il nostro Paese contro il 99,7% della Francia. L'Italia quindi è seconda in Europa, e solo la Grecia fa peggio: il debito è ormai il 180% del Pil ellenico.

Oltre la media dell'area-Euro troviamo anche il debito pubblico di Portogallo (123%), Belgio (105,1%), Cipro (105%) e Spagna (99,6%).

Le stime sulla crescita economica

Secondo le stime di FMI, per il 2019 la previsione per l'Italia è un +0,1%, dal 2020 al 2024 è lievemente favorevole ma pur sempre al di sotto dell'1%. Confrontando i dati con gli altri Paesi ad alto debito pubblico, il Pil italiano è l'unico a registrare una stima inferiore al +1%.

L'andamento atteso del rapporto debito pubblico/Pil

Il rapporto debito/Pil italiano è destinato ad aumentare nei prossimi anni.

Secondo le proiezioni di FMI - che era già intervenuto suggerendo riforme correttive - il debito pubblico crescerà gradualmente fino ad avvicinarsi al 140%, riducendo la forbice con la Grecia.

Tra gli altri Paesi ad alto debito, il FMI rileva un generale decremento del rapporto debito/Pil più marcato per Grecia e Portogallo, che parte da un livello più vicino a quello italiano. La Francia si prevede registrerà un andamento pressoché stazionario, il Belgio e soprattutto Cipro un calo più consistente.