L'11 ottobre a Milano, il presidente della BCE Mario Draghi, a poche settimane dal termine del suo mandato ha ricevuto una laurea honoris causa dall'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Durante la cerimonia, il banchiere centrale ha tenuto un discorso nel quale ha spiegato agli studenti quali sono le caratteristiche fondamentali che determinano una buona scelta di Politica economica: conoscenza, coraggio e umiltà.
Secondo quanto spiegato da Draghi la conoscenza occorre per tenere conto di tutte le informazioni disponibili e mitigare per quanto possibile i rischi connessi allo stato di incertezza che caratterizza la condizione qualunque policy maker.
Il coraggio è l'elemento che consente di individuare una linea di condotta e di portarla avanti nonostante vi siano rischi ineliminabili di conseguenze indesiderate ed effetti collaterali. Da ultimo, l'umiltà è la caratteristica che produce la consapevolezza di come ogni decisione presa debba rientrare all'interno del mandato politico ricevuto.
L'importanza della conoscenza
Il primo elemento evidenziato durante il discorso di Draghi ha avuto a che fare con il contributo dei tecnici e con la conoscenza necessaria ad analizzare in modo obiettivo le circostanze. Il policy maker potrebbe essere tentato di scegliere la via più facile e "assecondare" in qualche modo i desideri delle autorità politiche o della "pubblica opinione" .
Ma solo le decisioni basate su analisi approfondite e sul contributo di tecnici qualificati possono portare a risultati positivi nel lungo termine.
A tale proposito si porta l'esempio del sistema di Bretton Woods, stabilizzato l'economia dopo la seconda guerra mondiale ed è stato realizzato grazie agli studi dell'economista Ragnar Nurske e al contributo di John Maynard Keynes.
Il punto di fondo da tenere presente, secondo Draghi, è che le autorità di politica economica sono chiamate a operare all'interno di sistemi estremamente complessi, con informazione limitata e in condizioni di incertezza. Risulta pertanto fondamentale impiegare tutte le risorse disponibili per ricostruire nel modo più oggettivo possibile il quadro nel quale verrà attuata la policy su cui si decide.
La necessità del coraggio
Per quanto il ricorso ai tecnici più capaci e qualificati e il sapiente utilizzo delle informazioni disponibili possa mitigare il contesto di incertezza di partenza, le decisioni di politica economica comportano inevitabilmente una serie di effetti collaterali e di conseguenze indesiderate che non è possibile eliminare. A questo proposito, secondo quanto detto da Draghi, la principale tentazione per i policy maker rimane quella di rimanere inattivi e in qualche modo scegliere di non decidere.
Per superare questo ostacolo occorre dunque impiegare il coraggio. A tale proposito, secondo il presidente della BCE, va anche considerato che ogni nuova azione comporta verosimilmente l'opposizione degli interessi costituiti che da essa verrebbero potenzialmente danneggiati e può incontrare critiche in merito alla legittimità della propria azione.
Quando tuttavia si dispone di solide analisi a supporto della opportunità di agire è possibile affrontare gli ostacoli con coraggio e superarli.
Umiltà e consapevolezza
L'ultimo elemento evidenziato nella lezione magistrale del presidente Draghi ha a che fare con l'umiltà, intesa come consapevolezza che la legittimità dell'agire di qualunque organismo tecnico deve necessariamente esprimersi all'interno di un mandato politico. Gli organi direttivi di una banca centrale non sono eletti direttamente dal popolo e dunque per fare in modo che la loro indipendenza si compatibile con la democrazia è necessario che siano sempre evidenziati e rispettati i limiti del mandato politico ricevuto.
Per esprimere questo è stata elaborate l'espressione di "indipendenza nell’interdipendenza”, che qualifica come la velocità con la quale una banca centrale raggiunge i propri obiettivi è influenzata dal contesto istituzionale nel quale opera.
Da qui discende la possibilità di invitare i governi a effettuare riforme strutturali per agevolare i meccanismi di trasmissione della politica monetaria.
L'intervento di Mario Draghi si è concluso con un augurio di ottimismo sul futuro dell'Unione Europea che possa trarre forza dalla consapevolezza che decisioni di policy basate su conoscenza, coraggio e umiltà determinano risultati positivi.