Nell’ambito della grave crisi in corso dovuta all’emergenza del Coronavirus abbiamo intervistato il CEO di Sorgenia, Gianfilippo Mancini, al fine di esplorare in che modo l’azienda ha affrontato un momento così delicato garantendo la continuità dell’assistenza e del servizio in funzione dei clienti e continuando a rappresentare un punto di riferimento per tutti i propri stakeholders.

Partiamo dalla reazione del gruppo all’emergenza: quali sono i provvedimenti presi internamente in Sorgenia dopo i recenti e drammatici sviluppi sanitari e amministrativi?

L’emergenza Covid-19 ha comportato la ridefinizione di tutte le nostre attività. Fin da subito abbiamo invitato tutti i dipendenti delle differenti sedi a lavorare in modalità agile; per noi si è trattato della naturale trasformazione di un processo già avviato più di un anno fa, quando abbiamo introdotto lo smart working per tutti i lavoratori. Per i collaboratori che devono necessariamente recarsi in azienda abbiamo adottato tutte le regole di comportamento indicate dal Ministero della Salute. Da ultimo abbiamo sottoscritto un’assicurazione specifica a tutela di tutti i dipendenti.

La necessità di garantire la continuità del servizio vi pone in un ruolo delicato anche per la sicurezza del Paese: come proseguono le attività presso le vostre centrali e quali accorgimenti avete adottato per ridurre il rischio sanitario?

Abbiamo messo in campo misure straordinarie, riducendo al minimo la presenza del personale negli impianti e definendo speciali misure di sicurezza: un presidio sanitario all’ingresso, mascherine, guanti monouso e occhiali protettivi da indossare durante il turno, ambienti di lavoro separati così da ridurre i contatti tra i dipendenti.

La digitalizzazione dei nostri impianti, i più evoluti in Italia, ci aiuta molto nella gestione di questo complesso momento; così come il senso di responsabilità dei colleghi delle centrali che, pur sottoposti a grande stress, continuano a lavorare al meglio per garantire un servizio così essenziale.

In relazione invece ai vostri clienti toccati maggiormente da questa emergenza sanitaria ed economica, quali misure avete adottato a seguito del decreto legge 9/2020 e alla delibera 75/200 dell’ARERA? Ci sono riferimenti utili da lasciare in favore di coloro che potrebbero essere interessati alle tutele di legge?

Già prima che venisse adottato il Decreto Legge 9/2020 e successivamente la delibera 75 dell’ARERA, abbiamo adottato tempestivamente misure a tutela dei clienti della zona rossa: è stata immediatamente sospesa l’emissione delle fatture e, per quelle in scadenza, è stato bloccato il sollecito al pagamento. Successivamente l’Autorità ha previsto una serie di ulteriori azioni, valide fino al 13 aprile su tutto il territorio nazionale, che abbiamo immediatamente recepito. Stiamo dialogando con l’Autorità per fornire tutto il supporto necessario anche in termini di proposte per venire in contro alle categorie che, più di altre, sono colpite da questa difficile situazione.

Tra le azioni che avete messo in campo vi sono stati anche provvedimenti di natura sociale: può raccontare ai nostri lettori qualcosa di più al riguardo?

Sono convinto che le aziende debbano impegnarsi per dare un contributo concreto alla società nella quale fanno impresa. Ancor di più in situazioni drammatiche come quella che stiamo vivendo. Abbiamo acquistato, dunque, macchinari di emergenza per gli Ospedali di Codogno e di Termoli, vicini a due delle nostre centrali a ciclo combinato. Abbiamo donato a clienti ultra-ottantenni, a case di cura, ospedali e ad alcuni comuni particolarmente colpiti dall’emergenza centinaia di innovativi e semplici dispositivi per consentire anche alle persone più anziane di effettuare videochiamate con i propri cari: una dimostrazione di tecnologia al servizio delle persone, anzitutto di quelle più deboli. Stiamo studiando altre iniziative, ma al momento non posso anticipare nulla.

Infine, quali saranno a suo parere le implicazioni di questa crisi per il mercato dell’energia nel medio e lungo termine?

Al momento credo sia difficile fare delle previsioni in termini di consumi, al più si possono ipotizzare diversi scenari. Credo invece sia già chiaro che acquisiranno maggiore importanza gli impianti flessibili, fondamentali per garantire continuità delle forniture anche in periodi di prolungata instabilità del sistema.

Soprattutto, credo che assisteremo a una forte accelerazione del ruolo del digitale nell’energia e del passaggio al mercato libero, con la scelta di un fornitore di mercato anziché il vecchio Servizio Elettrico Nazionale di Enel.

A causa dei vincoli cui siamo tutti sottoposti in questo periodo, aziende e consumatori italiani stanno infatti rapidamente adattandosi diventando molto più abituati all’utilizzo delle tecnologie digitali. Questo cambierà anche il nostro rapporto con l’energia, anzitutto rafforzando il ruolo dei consumatori, che avranno infatti maggior facilità di scelta e servizi più evoluti e personalizzati. Imprese e consumatori diventeranno inoltre sempre più anche autoproduttori di energia rinnovabile, che grazie agli strumenti digitali condivideranno con altri consumatori in modo semplice e vantaggioso.