Il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il Documento programmatico di bilancio, relativo alla prossima Legge finanziaria. Il testo, inviato alla Ue e in via di trasmissione al Parlamento, prevede una manovra di almeno 23 miliardi (pari a circa l'1,2% del Pil) che sarà esaminata e approvata nei prossimi giorni dall'esecutivo.

Cosa prevede il Documento programmatico di bilancio?

Nel testo approvato in Cdm sono previsti otto miliardi per il taglio delle tasse e il riordino del sistema Irpef, che dovrebbe avvantaggiare il ceto medio e in particolare il cosiddetto "terzo scaglione" (ovvero i contribuenti che dichiarano fino a 55.000 euro di reddito).

L'obiettivo è quello di far partire le misure in tempi brevi, forse già da gennaio 2022.

In secondo luogo, la manovra dovrebbe stanziare un fondo da un miliardo contro il rincaro delle bollette di luce e gas. Il relativo decreto sarà probabilmente realizzato entro fine anno. Sono inoltre previsti il rinvio della plastic tax e della sugar tax al 2023, il taglio dell'Iva dal 22% al 10% su diversi prodotti per l'igiene femminile e il rifinanziamento per bonus tv e decoder.

Quanto agli investimenti pubblici, sono previsti stanziamenti aggiuntivi per le amministrazioni centrali e locali, un aumento della dotazione del Fondo di Sviluppo e Coesione, l'incremento del Fondo Sanitario Nazionale di due miliardi all'anno (fino al 2024) e dei finanziamenti per l'Università, la Scienza e la Ricerca, nonché risorse straordinarie per le Olimpiadi di Milano-Cortina e il Giubileo di Roma.

In merito agli investimenti privati, saranno prorogate e rimodulate le misure di Impresa 4.0 e rifinanziati i fondi a favore delle Pmi e dell'internazionalizzazione delle imprese, per uno stanziamento complessivo di circa quattro miliardi.

Reddito di cittadinanza e pensioni

La manovra di bilancio dovrebbe prevedere anche degli aggiustamenti per Quota 100 e Reddito di cittadinanza, le rispettive "bandiere" di Lega Nord e M5s.

Relativamente alle pensioni, sarebbe allo studio un ritorno graduale al regime ordinario prevedendo, ad esempio, una Quota 102 per il 2022 e una Quota 103 per il 2024. La Lega ha comunque espresso riserve su questa soluzione e lo stesso numero due del Carroccio, il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che il governo non ha ancora discusso di Quota 100 e che il tema sarà affrontato nelle prossime riunioni del Cdm.

Quanto al Reddito di cittadinanza, la legge di bilancio dovrebbe prevedere un finanziamento aggiuntivo di circa un miliardo per il 2022, arrivando ad uno stanziamento totale per la misura di circa 8,8 miliardi. Saranno tuttavia inseriti dei correttivi e rafforzati i controlli.

Una manovra 'di pacificazione'

Come avviene ogni anno al momento della stesura della manovra di bilancio, ogni partito a sostegno del governo cerca di ottenere il massimo a favore dei propri "cavalli di battaglia". E a maggior ragione in questo caso, data la straordinaria eterogeneità delle forze della maggioranza che sostengono il governo Draghi: da Forza Italia (che chiede maggiori stanziamenti per il taglio delle tasse) al Pd (che spinge per una proroga del Superbonus) a Italia Viva (che vorrebbe più investimenti per i giovani), fino ai già citati Lega e 5 Stelle.

Secondo il quotidiano Repubblica, pare siano proprio questi ultimi due partiti (i più penalizzati dal risultato delle recenti elezioni amministrative) quelli che il premier Mario Draghi intende maggiormente "tenere a bada" evitando di subire da loro possibili "falli di reazione".

Più in generale la manovra di bilancio che si profila sembra disegnare una visione di Politica economica "di pacificazione", "senza strappi" e rispettosa dello "schema dell'unità nazionale". L'obiettivo ultimo potrebbe essere quello di accontentare il più possibile tutte le forze politiche, così da non entrare in collisione con nessun partito e preservare questi ultimi tre mesi prima dell'elezione del Presidente della Repubblica, ruolo a cui proprio Draghi è già stato "candidato" da diversi leader politici.