E mentre in Italia si è da poco conclusa la campagna elettorale più urlata e frenetica della storia della Seconda Repubblica, o forse Terza (chi tiene più il conto?), in Europa invece si discute già su chi andrà a sedersi sulle poltrone che davvero contano, ovvero quella di Presidente del Parlamento Europeo, della Commissione Europea, del Consiglio Europeo, di Alto Rappresentante della politica estera e, soprattutto, quella di Commissario Ue agli affari monetari, sicuramente l'ambito più delicato e decisivo, quindi più dessderato, tra tutti. Tuttavia come riferisce "Il Fatto Quotidiano", l'Italia rimane fuori dalla competizione e nessun italiano è in lizza per quelle posizioni.

Escludendo infatti Gianni Pittella, del Pd, che aspirerebbe alla poltrona di Presidente dell'Europarlamento, possibilità che invero appare difficile, non ci sono altri candidati nostrani per tali incarichi di rilievo. È la Germania, ovviamente, la regina in questo contesto, essendosi praticamente già assicurata, la presidenza della Commissione europea, dove il favoritissimo è appunto il candidato tedesco Martin Schultz, seguito da Juncker che, pur non essendo tedesco, ha già ottenuto il benestare da parte dellaMerkel. Il che è tutto dire. Nessun italiano dunque tra i candidati per il vertice della commissione.

Perciò è possibile delineare due Europe, vicine e confinanti ma forse non con i medesimi obiettivi: una formata dalla Germania e altri stati del Nord del continente, e l'altra formata da tutti quei paesi che non potranno nemmeno aspirare ad una rappresentanza di alto profilo.

E quindi anche il Consiglio Europeo potrebbe già essere in mano a un candidato proveniente dall'Europa del Nord. Nel caso in cui cioè non dovesse essere il solito Juncker ad ascendere al ruolo di Presidente, i due altri candidati più probabili, scartata la possibilità Mario Monti, sono il polacco Donald Tusk oppure in alternativa lo svedese Fredrik Reinfeldt.

Per concludere, invece, una delle poltrone più ambite è quella agli affari monetari, oggi in mano a Olli Rehn, finlandese. Rehn è attualmente candidato al Parlamento e per la sua successione i candidati favoriti sono ancora una volta provenienti dall'Europa del Nord: dalla Finlandia, quindi conterraneo dell'attuale proprietario della poltrona, Jyrki Katainen, e il francese Pierre Moscovici, che almeno sembra avere chiare origini italiane.

Per il resto la corsa per i posti del vero potere in Europa, non è un fatto che riguardi il nostro paese. Tra i fondatori dell'Unione ieri, ai suoi estremi margini oggi. Viene quindi spontaneo chiedersi, forse con un pò di cinismo, ma a chi conviene l'Europa in Europa?