In accordo con i ministeri degli Esteri e dell’Interno italiani, la Comunità di Sant’Egidio continua la sua opera di accoglienza nei confronti dei profughi. È di oggi infatti l’arrivo a Fiumicino di 50 persone provenienti dal Libano che, grazie alla Comunità di Sant’Egidio, alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e alla Tavola Valdese, arrivano in Italia favoriti dai corridoi umanitari.

Corridoi umanitari per l'Europa

Di fronte a un’Europa arroccata su posizioni difensive c’è una base laica che intravede in queste iniziative di accoglienza la vera via della solidarietà tra popoli.

Altri arrivi sono previsti per inizio marzo. Il progetto autofinanziato è basato sull’integrazione di uomini e donne nell’ambito sociale e lavorativo, sull’inserimento scolastico dei minori arrivati, sull’accoglienza verso anziani, malati e persone con disabilità. A un anno dall’avvio dell’iniziativa si arriverà in marzo a oltre 700 persone accolte e inserite nel tessuto sociale italiano. Una prova tangibile che la convivenza è possibile, se accompagnata con progetti a misura di uomini, donne e bambini.

Una comunità che semina pace

La Comunità di Sant’Egidio, nata a Roma nel 1968, è un’associazione pubblica di laici della Chiesa. Fondata da Andrea Riccardi, allora studente ventenne, riuniva giovani che seguivano principi evangelici di pace e carità.

Oggi la Comunità con i corridoi umanitari rinnova l’impegno sociale e propone una via alternativa a flussi incontrollati del fenomeno migratorio, troppo spesso seguito solo con misure emergenziali che rischiano di inasprire posizioni xenofobe. Nella mattinata di oggi a Fiumicino si è tenuta una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, il presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Luca Maria Negro, la responsabile dell’ufficio Otto per mille della Tavola Valdese, Susanna Pietra, il viceministro degli Esteri, Mario Giro e il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione.