L’Europa non dorme sonni tranquilli e il terrorismo è una ferita viva che continua a riaprirsi. Da un lato, gli attacchi dai gruppi terroristici come l’Isis che hanno terrorizzato mezza Europa e che hanno risvegliato un istinto profondo, quello della paura e quello del bisogno di difendersi. Dall’altro, le nuove forze contro l’immigrazione e di estrema destra che si ergono a difensori della patria. E stamattina arriva una notizia che lascia sconvolti: arrestate in Germania sei persone, accusate di pianificare attentati terroristici. Ma quanti terroristi sono stati arrestati o ricercati negli ultimi anni?

Tanti. Quello che ci lascia sgomenti è che stavolta non parliamo di terroristi venuti dal medio oriente per vendicarsi di quello che l’Europa ha combinato nelle loro terre. Non gridano ad Allah. Stamattina sono stati arrestati sei tedeschi di estrema destra che, secondo quanto riferisce la polizia, pianificavano un attentato mercoledì contro stranieri, migranti.

La rivolta è nata e cresciuta a Chemnitz

Gli attentati, secondo quanto reso noto dalla Procura federale sono avvenuti in Sassonia e Baviera. I terroristi, “neonazisti” si erano dati anche un nome “Rivoluzione Chemnitz”. Il gruppo aveva già provato a procurarsi armi semiautomatiche e voleva colpire il 3 ottobre, giorno della riunificazione.

L’origine del nome viene dalla città che, in Sassonia, è diventata simbolo della lotta contro i migranti. Chemnitz infatti è famosa per l’episodio drammatico di un medico tedesco accoltellato da alcuni profughi. L’evento aveva dato a violenti scontri e proteste da parte dei movimenti di estrema destra e del movimento neonazista, pronti a fruttare la morte del medico per aizzare una caccia allo straniero.

La violenza aveva raggiunto in estate un livello tale che il commissario dei diritti umani alle Nazioni Unite era intervenuto. "Chiunque sia stato a uccidere deve essere punito, ma ciò che è accaduto in Sassonia nei giorni scorsi è veramente scioccante" ha detto sugli scontri Zeid Read al Hussein.

L'obiettivo erano migranti e politici

Il gruppo aveva membri di età intorno ai trent'anni e alcuni di loro, quasi tutti, avevano già partecipato agli scontri a Chemnitz e sono state accusate di aver aggredito durante gli scontri alcuni cittadini. Ma l’attacco di questa volta era più in grande, più organizzato (il gruppo si era già procurato alcune armi) e aveva come obiettivo cittadini stranieri e politici a favore dell’immigrazione.

Un susseguirsi di violenza e attentati

Cosa può spingere la Germania a fare questo passo indietro? Pensiamo al 7 aprile, quando un furgone si era lanciato sulla folla a Munster, uccidendo 3 persone e causando 10 di feriti. L’uomo si è poi suicidato senza dare spiegazione.

O pensiamo a quando, il 20 luglio, un uomo di origine iraniana ha accoltellato 6 persone a Lubecca. O pensiamo a quando, a giugno, un uomo di origine tunisina è stato fermato e arrestato con l’accusa di pianificare un attentato terroristico con una bomba biologica, già in costruzione.