La battaglia per il futuro di Warner Bros. Discovery entra in una nuova fase. Dopo la preferenza preliminare accordata all’offerta di Netflix, Paramount è tornata alla carica con una proposta più ricca e aggressiva, riaprendo la partita e riaccendendo uno dei dossier più caldi dell’industria dell’intrattenimento globale.
Il rilancio: 30 dollari ad azione e 18 miliardi in più rispetto a Netflix
Paramount, insieme a Skydance, ha presentato un’offerta rivista al rialzo per conquistare gli azionisti di Warner Bros. Discovery, puntando su un messaggio chiaro: più denaro e minori incertezze.
L’operazione prevede un’offerta pubblica interamente in contanti da 30 dollari per azione, con un rilancio da 18 miliardi in più rispetto a Netflix e un valore complessivo dell’operazione che sale a circa 108 miliardi considerando anche l’indebitamento considerando anche l’indebitamento. A differenza del gruppo guidato da Reed Hastings, che punta ad acquisire solo le attività di streaming e gli studios, Paramount mira all’intero perimetro di Warner Bros. Discovery, inclusa la tv lineare.
Sul fronte delle tempistiche, Netflix stima un orizzonte di chiusura compreso tra i 12 e i 18 mesi in caso di via libera delle autorità, mentre Ellison ha indicato un obiettivo più ambizioso, con il closing dell’operazione entro un anno.
La reazione dei mercati è stata immediata: a Wall Street Netflix ha registrato un calo superiore al 4%, mentre Paramount e Warner Bros. Discovery hanno chiuso in rialzo rispettivamente di circa l’8% e del 4%.
David Ellison, presidente e CEO di Paramount, ha definito l’operazione un’opportunità strategica per il rafforzamento del settore: "La nostra offerta creerà un’industria più forte, più competitiva e più ricca di contenuti". Ellison ha espresso fiducia anche sul fronte regolatorio, sottolineando come la proposta sia “pro-concorrenza” e destinata a favorire nuovi investimenti nei contenuti e una maggiore presenza dei film nelle sale.
Cosa accadrebbe se l'offerta di Paramount venisse accettata?
Se Warner Bros. Discovery decidesse di accettare la proposta di Paramount, gli effetti sul panorama dell’intrattenimento sarebbero profondi e immediati. Tra i principali scenari:
1) Nascita di un super-studio hollywoodiano Paramount e Warner Bros. combinerebbero due dei cataloghi più vasti al mondo, creando uno dei più grandi conglomerati dell’intrattenimento. Il nuovo gruppo controllerebbe:
- Franchise storici (Batman, Matrix, Harry Potter, Mission: Impossible, Star Trek);
- Studi cinematografici di primissimo livello;
- Piattaforme streaming con enormi librerie di contenuti.
2) Spinta agli investimenti in film e serie. Ellison ha promesso più spesa per i contenuti, con un ritorno in sala rafforzato e una strategia meno dipendente dalle big tech.
Questo potrebbe rilanciare le produzioni hollywoodiane tradizionali e imprimere una nuova spinta al box office USA.
3) Concorrenza più serrata con Netflix e Disney. Una Paramount-Warner combinata diventerebbe il principale rivale occidentale di Netflix e Disney. Il mercato dello streaming potrebbe tornare a una competizione più aperta, con benefici per i consumatori in termini di prezzo, offerta e qualità.
4) Riduzione dei tempi di approvazione regolatoria. A differenza di Netflix, la combinazione Paramount-Warner sarebbe più facilmente approvabile dalle autorità USA, anche alla luce delle perplessità espresse dall’amministrazione Trump sull’operazione Netflix e delle preoccupazioni dell’industria di Hollywood su occupazione, creatività e uscite in sala.
5) Ristrutturazioni e razionalizzazioni interne. L’unione dei due gruppi porterebbe probabilmente a:
- Fusioni tra dipartimenti;
- Sovrapposizioni ridotte;
- Possibili tagli e riorganizzazioni, un passaggio quasi inevitabile in operazioni di queste dimensioni.
Una partita ancora aperta
La decisione finale di Warner Bros. Discovery non è ancora arrivata e il confronto tra Paramount e Netflix resta aperto. Sullo sfondo si consolida una questione centrale: quale modello prevarrà nel futuro dell’intrattenimento globale, quello dello streaming puro o quello dei grandi studios tradizionali rafforzati da nuove alleanze. L’esito della partita potrebbe ridisegnare gli equilibri di Hollywood nei prossimi vent’anni.