La cucina italiana entra a far parte dei tesori mondiali riconosciuti dall’Unesco. Il Comitato intergovernativo, riunito a Nuova Delhi, ha approvato l’inserimento della candidatura, confermando il parere favorevole espresso lo scorso novembre. L’annuncio è stato accolto da un plauso della delegazione italiana guidata dal ministro Tajani.

Un riconoscimento storico: premiata l'intera tradizione enogastronomica

Per la prima volta l’Unesco valorizza un’intera cultura culinaria e non una singola tecnica o pratica. La candidatura, presentata nel 2023, ha messo al centro i principi fondanti della tradizione gastronomica nazionale: lotta allo spreco, rispetto delle risorse, tutela della biodiversità e pratica quotidiana condivisa nelle famiglie.

Con questa nuova iscrizione, gli alimenti italiani presenti nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità salgono a 20. Tra i precedenti figurano anche l'arte del pizzaiolo napoletano, la dieta mediterranea, la vite e molti altri.

Un modello di sostenibilità e identità culturale

Secondo l’Unesco, la cucina italiana rappresenta un esempio unico di integrazione tra sostenibilità ambientale, tradizioni locali e coesione sociale. Una pratica quotidiana che unisce diversi territori, valorizzando prodotti del suolo e del mare: un'incredibile varietà agroalimentare. Un patrimonio diffuso che si tramanda attraverso ricette, rituali familiari e artigianali.

Meloni: 'Un riconoscimento che celebra l'Italia'

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha applaudito al verdetto definendoloun riconoscimento storico che onora il popolo italiano e celebra la nostra identità. Nel suo messaggio ha espresso anche “grande emozione e orgoglio” per l’ingresso della cucina italiana nella lista Unesco.

La cucina italiana è storia cultura e crescita economica

Durante la sessione ufficiale, è intervenuto anche il ministro Antonio Tajani sottolineando il valore collettivo della candidatura: “La nostra cucina è anche identità, storia e cultura”. Tajani ha ricordato anche l’enorme impatto economico positivo del settore dell’export agroalimentare italiano. Un risultato che conferma il ruolo dell’enogastronomia come crescita e innovazione.

Slowfood: 'Premiata la ricchezza della nostra biodiversità'

Molta soddisfazione arriva anche da Slow Food Italia. La presidente Barbara Nappini ha sottolineato che il riconoscimento Unesco valorizza la straordinaria biodiversità che sostiene la cucina italiana e il lavoro quotidiano di chi custodisce tradizioni e saperi: “È un tributo alla nostra artigianalità e a quasi quarant’anni di impegno per preservare prodotti, razze, semi e tecniche che rendono unica la nostra tavola” ha spiegato Nappini.