"Nuove imprese a tasso zero": si chiama così il nuovo strumento finanziario ed agevolato che dovrebbe permettere di poter aprire una propria attività imprenditoriale usufruendo di un finanziamento statale. È infatti una novità, anche se non assoluta,l'agevolazione messa sul piatto dal governoattraverso l'agenzia Invitalia. Sono infatti adesso disponibili 50 milioni di euro per finanziare investimenti ciascuno fino ad un massimo di 1,5 milioni (IVA esclusa), con un prestito agevolato per 8 anni e che può coprire fino al 75% delle spese ammesse totali.
La "gara" per accedere al finanziamento comincia il 13 gennaio prossimo a partire dalle ore 12.00. Le imprese devono garantire la restante copertura finanziaria e realizzare gli investimenti entro 24 mesi dalla firma del contratto di finanziamento. Lo stanziamento iniziale è di circa 50 milioni di euro. È possibile presentare domanda a partire dalle ore 12.00 del 13 gennaio 2016 solo ed esclusivamente online attraverso il sito di Invitalia a cui registrarsi utilizzando un indirizzo di posta elettronica ordinario ma per concludere la procedura è necessario un indirizzo PEC.
Secondo quanto indicato, non esiste un "click day" ovvero un giorno solo entro cui inviare le domande ma le stesse richieste sono però vagliate secondo l'ordine cronologico di invio.
Ad essere valutato nella prima fase sarà il business plan che viene richiesto (i moduli possono trovarsi sul sito ufficiale) e comunque l'ordine di valutazione seguirà, a dire di Invitalia, l'ordine di presentazione delle varie domande di ammissione al credito.
Fondamentale, dopo questa prima scrematura, è il colloquio che sarà fatto dagli esperti di Invitalia con i proponenti il progetto.
È uno step fondamentale perché l'assenza al colloquio cancella, automaticamente, la stessa domanda presentata e quindi invalida il successivo iter. Ai colloqui, inoltre, è necessario siano presenti gli effettivi presentatori del progetto: questo serve agli esperti di Invitalia a verificare la bontà del progetto stesso in relazione agli effettivi presentatori.
Età e competenza
Non tutti possono partecipare. Lo Stato ritiene meritevoli di tale aiuto solo coloro che sono nella fascia tra i 18 ed i 35 anni, per cui la maggioranza dei soci delle eventuali società devono essere in questa fascia di età. Devono avere inoltre dei CV in linea con il business plan presentato: ciò significa che se un ragazzo ha un curriculum nel settore della meccanica, difficilmente verrà sostenuto nel progetto di avviare un panificio. Ma non si sa mai.
Proprio per questo, nel processo di creazione del business plan, Invitalia richiede un importante sforzo di analisi di quella che è l'idea, lo sviluppo nel breve e medio periodo, l'analisi dei bisogni finanziari (quanto denaro serve per quanto tempo), l'analisi della concorrenza (chi fa cose uguali o succedanea all'idea presentata), l'analisi del mercato (dove vado a vendere i miei prodotti/servizi).
Nelle proprie linee guida, Invitalia pone l'accento proprio sulla buona formalizzazione dell'idea tramite questo business plan che comunque si può scaricare dal sito dell'agenzia e compilare con calma e competenza: anche un errore minimo rispetto a quanto richiesto, può portare il progetto al cestino. Da evidenziare come l'eventuale finanziamento sarà del 75% (Iva esclusa) per cui il restante 25% deve essere messo di tasca propria dai soci o attraverso un prestito bancario sui cui, però, il sistema pubblico non offre garanzie a copertura.
Da non dimenticare allora la data del 13 gennaio ore 12.00 per l'apertura ufficiale della piattaforma di Invitalia per la presentazione dei business plan.