Il fenomeno delle 'classi pollaio' e degli spazi ristretti nelle strutture scolastiche (questioni messe un po' in disparte negli ultimi tempi) costituiscono, sempre e comunque, problemi importanti che la Scuola pubblica italiana deve affrontare ogni giorno. In diversi Istituti, la situazione ha raggiunto livelli paradossali ed è chiaro che occorre fare qualcosa di concreto per risolvere la questione.

Ultime news scuola, lunedì 23 maggio 2016: studenti raddoppiati in sei anni, la struttura è la stessa

A questo proposito, vorremmo citarvi il caso del Liceo artistico 'Brunelleschi' di Montemurlo, in provincia di Prato, che ha visto raddoppiare il numero degli studenti iscritti negli ultimi sei anni: un boom che, purtroppo, non è stato accompagnato da un ampliamento della struttura così che gli spazi a disposizione sono rimasti più o meno gli stessi, con grandi disagi per tutti.

Basti pensare che nell'anno scolastico 2009/10 nel liceo erano attive 17 classi, nove aule, 264 allievi, un auditorium, la biblioteca e tredici laboratori; nell'anno scolastico che sta quasi per concludersi gli studenti sono passati a 504, con sette classi in più e dodici aule; i laboratori sono addirittura diminuiti (ora sono undici).

Docenti, studenti e genitori in piazza per protestare

Ecco perchè, come ha riportato il quotidiano 'Il Tirreno' (edizione locale di Prato), gli insegnanti, insieme a genitori e studenti scenderanno in piazza per una manifestazione di protesta nella piazza del Comune di Prato: l'appuntamento è per domani, 24 maggio alle ore 15 con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull'insostenibile situazione che si è venuta a creare all'interno dell'istituto dove i docenti sono addirittura costretti a parlare con i genitori degli studenti nei sottoscala o nel corridoio; verrà lanciato un appello agli amministratori affinchè si faccia qualcosa di concreto per migliorare la vita scolastica.Un caso quello del Liceo artistico 'Brunelleschi' di Montemurlo che, purtroppo, non rappresenta un'eccezione visto che situazioni simili si ritrovano in altre scuole italiane: la tanto conclamata e propagandata Buona Scuola è rimasta immobile di fronte a questi disagi, probabilmente perchè non si conoscono veramente da vicino le realtà quotidiane.