Vita da precari: quanto sia difficile lo sa solo a chi appartiene a questa categoria di docenti che continua ugualmente ad andare avanti con la speranza che un giorno, possibilmente il più vicino possibile, le cose possano cambiare. Il noto quotidiano 'Il Messaggero Veneto' ha raccontato quelle che sono le esperienze dei precari, il cui futuro viene messo severamente in discussione alla luce delle proposte di riforma che verranno avanzate dal Miur sul tavolo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi.


Non saranno delle belle vacanze per chi è costretto ad economizzare su tutto perchè la paga, quando c'è, è quella che è, ovvero bassa. Chi deve poi fare i conti con i contratti scaduti a fine giugno, l'orizzonte è pieno di nuvoloni neri. Chi ha lavorato anche negli anni passati potrà contare anche sull'Aspi oppure sulla miniAspi, ovvero l'assegno di disoccupazione, ma con quelle cifre è difficile lo stesso arrivare a fine mese.


C'è chi addirittura è costretto a rinunciare alla supplenza perchè i costi per il carburante basterebbero solo a coprire la retribuzione; c'è chi, invece, si affida ai corsi di specializzazione sul sostegno all'handicap e di abilitazione Pass e Tfa, ma anche qui i costi per tentare questa strada sono diventati insostenibili. Si parla di tremila euro da pagare ad Udine per i corsi di specializzazione sull'handicap, mentre per gli altri si parla in media di duemila euro con la migliore prospettiva di poter lavorare come supplente magari per diversi anni, senza un briciolo di sicurezza.


La situazione, dunque, è quella che è e non è certo il periodo che sprizzare ottimismo da tutti i pori. 'Il Messaggero veneto', denunciando quella che è l'attuale situazione nel Friuli Venezia Giulia parla di un precariato disposto a tutto pur di lavorare all'interno della Scuola.  Se da una parte il settore del sostegno all'handicap è quello che sembra fornire più garanzia rispetto agli altri, dall'altra si possono vedere sempre più casi di precari laureati che cercano di infilarsi nelle graduatorie che riguardano gli ausiliari Ata o i tecnici.
Il sindacato Cgil non può che commentare laconicamente: "Senza lavoro e salario, laureati col contratto scaduto a giugno, sono disposti a impugnare straccio e ramazza".