Prima di cominciare la discussione in aula sui provvedimenti da adottare col decreto sblocca-Italia, c'è stato un incontro chiarificatore tra Renzi e Napolitano. Il presidente della Repubblica ha consigliato al giovane premier di limitare il pacchetto dei provvedimenti a lavoro e giustizia a causa della scarsa disponibilità dei fondi a disposizione del dicastero di Via XX Settembre. Non ha lesinato consigli circa la riforma della Scuola, indicando alcune linee guida da seguire per le assunzioni dei precari e per l'esaurimento delle graduatorie d'istituto.

L'argomento scuola è troppo complesso per essere affrontato in modo efficace e merita dunque una discussione approfondita che porti ad una vera riforma, che sia condivisa con le parti interessate e che si riveli in grado di poter dare corso alle 100.000 assunzioni programmate, spalmandole nel triennio 2015/2018.

La ricerca dei fondi per le assunzioni per la Scuola

Il rinvio, come richiamato in apertura del presente articolo, discende dalla necessità di reperire adeguate risorse finanziarie per il comparto scolastico, scorporandolo dallo sblocca-Italia che riguarderà esclusivamente il piano Giustizia e le opere pubbliche. Nelle intenzioni dell'esecutivo c'è la stesura di un maxi-piano per assumere in ruolo 100.000 unità tra i precari inseriti nelle graduatorie da compiersi in tre anni.

Vengono così messi a tacere tutti i rumours di mancate immissioni in ruolo. E' solo questione di qualche settimana in più. Del resto c'era già stata su questo punto una anticipazione sull'edizione di mercoledì scorso nelle pagine del Sole 24 Ore. Si attingerà per metà dalle attuali Gae, mentre l'altro contingente proverrà da u nuovo concorso previsto per il prossimo anno.

Circa una stima plausibile dei costi per il piano assunzioni emergono indiscrezioni che parlano di 570 milioni circa. Qualora aumentasse il numero di stabilizzazioni la somma sarebbe destinata ad aumentare rapidamente, considerando le circa 40mila posizioni da ricoprire per spezzoni di orari, supplenze, organico funzionale e turn over.

Spetterà a Renzi decidere in merito all'appuntamento di settembre.

I motivi del rinvio

L'incontro avvenuto tra Napolitano e Renzi ha messo in luce gli aspetti economici da affrontare anche in relazione alle aspettative che si sarebbero ingenerate tra gli aspiranti docenti, come testimoniato dal ministero dell'Economia, difficilmente sostenibili dal punto di vista del governo. Sono davvero tanti 100.000 insegnanti in più e il miliardo circa a disposizione non avrebbe potuto essere adeguatamente ripartito nel decreto in discussione del cdm odierno. Si sarebbe reso necessario un intervento immediato nel caso in cui si fosse deliberato sulla scuola. La stessa Legge di Stabilità non consentiva eccessivi margini di manovra.

La discussione è soltanto rimandata di 32 giorni, anche in virtù di un perfezionamento del piano in questione che dovrà contenere l'esatta ripartizione tra opere di ristrutturazione, esternalizzazioni e assunzioni di personale docente.