Sono state numerose le iniziative dei Cobas Scuola a difesa degli insegnanti e del personale ATA che sono rimasti intrappolati nella famosa Quota 96 a causa della Riforma Pensionistica avvenuta nel 2011. In settimana le spinte e le richieste a tutela dei diritti del personale scolastico si sono moltiplicate, a partire dal presidio tenuto il 7 agosto davanti a Montecitorio da circa 70 membri dei quota 96, dei quota100+ e dei comitati dei precari della scuola.

La forte presa di posizione dei Cobas del 5 agosto 2014

D'altra parte, che la cancellazione della soluzione definitiva dal provvedimento di riforma della pubblica amministrazione fosse stata percepita come l'ennesimo rimbalzo o muro di gomma, era chiaro fin dall'inizio.

Tanto più che il provvedimento sembrava ormai aver trovato la "quadra" anche all'interno delle parti più critiche del Governo. In un comunicato pubblicato successivamente sul sito di Cobas Scuola erano apparse parole molto dure a nome del portavoce nazionale Piero Bernocchi, che ha parlato di "ennesima e insopportabile truffa a danno dei Quota 96" e di "contrordine dei poteri forti: i disastri creati dalla riforma Fornero non si toccano". Infine, dalla Cobas hanno sottolineato che "non si tratta di pre-pensionamento, come dolosamente viene fatto credere, ma di porre rimedio - seppur tardivamente- ad una discriminazione" (fonte comunicato cobas-scuola.it del 5 agosto 2014).

Si apre uno spiraglio per il mese di settembre?

In seguito al presidio avvenuto il 7 agosto hanno risposto diversi parlamentari, ribadendo prima di tutto il motivo che ha portato alla cancellazione del provvedimento utile ai pensionandi dalla riforma della pubblica amministrazione. A bloccare di nuovo tutto sarebbero stati i numerosi dubbi sulle coperture finanziarie, visto che i calcoli governativi non corrispondevano a quelli eseguiti dai tecnici della spending review e della Ragioneria Dello Stato.

Diverse fonti giornalistiche parlano di un incontro tra il direttore generale del Miur Luciano Chiappetta e una delegazione dei comitati di protesta, da cui si evince ottimismo sul possibile recupero nei prossimi mesi dell'emendamento appena soppresso in Parlamento. Vi è però una data di termine ultimo che corrisponde al 20 settembre, giorno entro il quale sarà ancora possibile effettuare delle sostituzioni di personale all'interno delle aule.

Dal 21 settembre i giochi si chiudono. I tempi per assolvere ai requisiti tecnici da parte della PA e dell'Inps ci sarebbero, ma la scadenza resta molto ravvicinata. La speranza per gli insegnanti e il personale ATA coinvolto è che non si arrivi all'ennesima delusione.