Reggi ha sottolineato come il piano di reclutamento per il prossimo anno scolastico prevede già un numero doppio rispetto al turn over e che l'impegno del governo sarà quello di far avere una cattedra a centomila nuovi docenti, nel corso del prossimo triennio.
Miur, scuola, Reggi ha parlato di precariato e di riforma del reclutamento
Il problema del precariato è una delle principali questioni da risolvere e il principio base è quello di assottigliare sempre di più la differenza tra l'organico di fatto (quello assegnato dal Miur) e quello di diritto (quello di cui le scuole avrebbero bisogno nella realtà).
Il sottosegretario del Ministero dell'Istruzione ha parlato, poi, di riforma del reclutamento. L'obiettivo è quello di garantire l'accesso ad una cattedra solo dopo un concorso bandito sulla base di quelli che sono i posti disponibili ed effettivi. I requisiti necessari saranno, oltre alla laurea magistrale, anche un anno di tirocinio e il conseguimento di un'abilitazione.
In riferimento al problema della 'migrazione' dei docenti del Sud nelle province del Nord, l'Onorevole Roberto Reggi ha ricordato che i posti, naturalmente, si vengono a creare dove ci sono dei nuovi iscritti. I problemi legati alle graduatorie sono, comunque, all'esame del governo e il Partito Democratico si impegnerà affinchè non solo venga sciolto al più presto il nodo ingarbugliato relativo alle GaE ma possa venire assicurata anche una certa continuità didattica, aspetto fondamentale per la crescita formativa degli studenti.