Non accenna a scemare il dibattito in tema di previdenza e pensioni Quota 96 Scuola: l’attuale contesto previdenziale appare in grande fermento, con il governo Renzi chiamato a compiere delle scelte che potrebbero riscrivere il futuro del paese e delle generazioni a venire. In merito al caso Pensioni Quota 96 Scuola gli ultimi eventi di un certo spessore coincidono con le dichiarazioni di Boccia - che ha sottolineato come la vertenza verrà risolta entro settembre 2015 a margine dell'assunzione dei precari prevista dal pacchetto di riforme La Buona Scuola - e con l’interrogazione presentata dal M5S, che ha chiesto la contemporanea risoluzione della vicenda dei Quota 96 e dei revocati della Scuola, due vertenze parallele che corrono però sui binari di una sostanziale continuità.
Sullo sfondo l’avvio della consultazione pubblica indetto da Renzi nell’abito del pacchetto la Buona Scuola e il monito mosso dal FMI che ha invitato l’Italia ad abbassare il monte spese pensionistico, un richiamo quello del Fondo monetario che rischia di impedire la ratifica di interventi previdenziali a margine della Legge di Stabilità. Per analizzare al meglio il caso pensioni Quota 96 Scuola non si può far altro che calarlo nell’attuale contesto pensionistico; il governo Renzi non sembra aver incluso il riassetto del sistema previdenziale al centro del proprio mandato (tutt’altro), e i richiami di organismi sovranazionali come quello del FMI non fanno che peggiorare una situazione già di per se piuttosto critica.
Con un pull di scelte politiche che adesso come prima non procedono verso una risoluzione del caso pensioni Quota 96 Scuola e un contesto economico finanziario più che mai precario l’impressione è che per gli esodati della Scuola ci siano ben poche speranze di una risoluzione immediata della propria vertenza.