Tra pochi mesi potrebbe partire il tanto discusso regime dei minimi 2015, un nuovo sistema di agevolazioni fiscali per i contribuenti più piccoli che andrà a sostituire l'attuale regime volto a favorire le attività imprenditoriali giovanili e il reinserimento dei disoccupati. Diciamo subito che sulle decisioni dell'esecutivo Renzi si mischiano luci e ombre; con molta probabilità si potrà analizzare se il bilancio complessivo sarà da considerarsi positivo solo alla fine del prossimo anno. Di sicuro vi è un allargamento della platea, che secondo alcune stime potrebbe estendersi fino a comprendere da 700.000 a 900.000 persone.

Va pero sottolineato che l'aliquota in sostituzione dell'Irpef passerà da un favorevolissimo 5% ad un ben più pesante 15% (nella pratica il livello impositivo risulterà triplicato). 

Come funziona il nuovo regime dei minimi e chi potrà accedervi?

Il nuovo regime dei minimi 2015 sarà riservato a tutti coloro che possiedono una soglia di ricavi compresa tra i 15.000 € e i 40.000 €. Attenzione perché tra i primi rientrano molti consulenti e professionisti, che in precedenza potevano utilizzare il regime agevolato fino ai 30.000 € di fatturato; per questi soggetti si tratta di un drastico calo del limite (corrisponde infatti al 50%), mentre ricordiamo nuovamente che l'aliquota impositiva triplicherà al 15% e contemporaneamente bisognerà corrispondere anche i contributi per la previdenza.

Dai primi calcoli è chiaro che il reddito restante sarebbe davvero molto basso, motivo per cui molti potrebbero decidere di chiudere o cessare l'attività. D'altra parte per commercianti e artigiani il limite di fatturato si alza e può arrivare in alcuni casi specifici (come nel commercio al dettaglio e all'ingrosso) fino a 40.000 €.

 Per tutti non saranno invece ammesse altre deduzioni al di fuori di quelle previste per i contributi Inps o per il denaro destinato alle casse professionali di chi risulta iscritto ad un Ordine.

I commenti dei lettori mettono in evidenza il salire delle tensioni: discriminazioni ingiuste?

È evidente come il creare tante differenze tra le diverse categorie di lavoratori stia portando in queste ore a molte discussioni; basta leggere i commenti che i lettori hanno rilasciato sul nuovo regime dei minimi per comprendere che le opinioni divergono in modo polarizzato.

Da un lato chi, come A.G., considera "completamente sbagliata questa differenziazione in quanto [...] il limite di 15.000 euro di ricavi è veramente troppo basso", mentre dall'alto lato M.P. pensa che sia "giusto differenziare i professionisti con gli artigiani e i commercianti". E voi, cosa pensate al riguardo? Come sempre restiamo a disposizione con i commenti, per dare voce alle vostre opinioni; se invece desiderate restare aggiornati, potete utilizzare il tasto "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.