La crisi economica, il ritorno in recessione e la spending review: una serie di elementi che pesano sul futuro dei lavoratori disagiati, dei pensionati e dei disoccupati in età avanzata. Nei fatti, potrebbe essere chiesto anche a loro di pagare il prezzo del momento difficile, almeno secondo alcune indiscrezioni che sono circolate sul sole 24 ore negli scorsi giorni circa i risparmi che il Governo intende realizzare all'interno della prossima legge di stabilità 2015. Si parla di una rimodulazione delle spese che il Ministero del Lavoro destina attualmente ad alcune delle fasce sociali più deboli, come nel caso delle integrazioni di supporto alle Pensioni minime o delle pensioni anticipate per i lavoratori precoci o per coloro che risultano esposti ad attività usuranti.

Nuovo Isee e integrazione al reddito: si alzeranno i requisiti d'ingresso?

Tra gli interventi più probabili, un innalzamento dei requisiti necessari per ottenere l'integrazione al minimo pensionistico, nonché gli assegni sociali di supporto al reddito. Per raggiungere questo obiettivo, i tecnici del Ministero del Lavoro stanno pensando di rendere più stringenti le misurazioni dello stato economico e patrimoniale dei richiedenti, sfruttando nuovi parametri. Secondo quanto riporta il Sole 24 ore, fonte delle anticipazioni: "l'idea è di utilizzare il debutto del nuovo Isee, l'Indicatore della situazione economica equivalente, previsto il 1° gennaio prossimo, per dare un piccola sforbiciata alla parte meno bisognosa della platea che accede a questi sussidi"

Esodati e usuranti al centro del mirino: fondi sotto-utilizzati potrebbero essere oggetto di spending review

Un altro capitolo di risparmio potrebbe arrivare dal taglio dei fondi rimasti inutilizzati dedicati a lavoratori esodati (circa 600 milioni di euro l'anno) e chi ha svolto lavori usuranti (250 milioni di euro l'anno).

È chiaro però che molte di queste risorse non sono state finora impiegate anche a causa dell'estrema rigidità che caratterizza l'uscita dal mondo del lavoro, in seguito all'approvazione della legge Fornero 2011. Bisogna quindi considerare che, nonostante alcuni blandi progressi, la platea di coloro che vorrebbe ricevere delle tutele di welfare dall'Inps resta ancora molto amplia.

Progetto Damiano: è davvero possibile riuscire a trovare le risorse necessarie?

Per molti lavoratori disagiati, come gli esodati e gli usuranti citati in precedenza, una possibile soluzione potrebbe consistere nel dirottare le risorse appena elencate sul cosiddetto progetto Damiano, dal nome del Presidente della Commissione lavoro alla Camera che ha proposto l'iniziativa.

Si tratta di una forma di pensione anticipata che permetterebbe a tutti i lavoratori di accedere all'Inps con 35 anni di contribuzione e 62 anni di età, a patto di accettare una penalizzazione sulla mensilità erogata del 2% per ogni anno mancante rispetto ai requisiti formali. Si tratterebbe di una soluzione ottimale per tutte le parti, se non fosse che il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha già scartato la possibilità di estendere una simile misura verso tutti i lavoratori in procinto di accedere al pensionamento, visto che le risorse descritte in precedenza non risulterebbero sufficienti. E voi cosa pensate al riguardo? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo; se invece desiderate restare aggiornati sul tema delle pensioni, vi consigliamo di fare clic sul tasto "segui" presente in alto a destra.