Continua la linea del rigore da parte del Governo. I conti non sono ancora apposto, le finanze non ce lo consentono, pertanto "nel 2015 non sono previste in bilancio risorse per i rinnovi contrattuali" degli statali. Questo, in sintesi, il pensiero e le parole della Ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, nell'incontro con i sindacati a palazzo Chigi. In compenso, la Ministra, assicura che non vi saranno licenziamenti tra i dipendenti pubblici.

La reazione dei sindacati

Parole che non sono piaciute ai sindacati. Il giudizio della Cgil è così espresso laconicamente dalla segretaria Susanna Camusso: "Nessuna risposta concreta".

Stesso concetto ribadito dalle altre sigle sindacali presenti all'incontro. Dunque lo scontro sui temi del lavoro con le organizzazioni sindacali continua, con la Cgil di Susanna Camusso in particolare, che ribadisce lo Sciopero Generale del 5 dicembre prossimo. Al momento la Cgil non ha ricevuto l'assenso delle altre due grandi organizzazioni sindacali (Uil e Cisl). Difatti la loro posizione sulla giornata di sciopero, e più in generale sui temi del lavoro, è più morbida e dialogante. Il loro, spiegano, non è un lasciapassare silenzioso, un "tacito consenso", è semplicemente una posizione più attendista. Dal 27 di novembre, inizia la discussione per l'approvazione della Legge di Stabilità alla Camera e perciò vogliono misurare e valutare il governo sul piano concreto.

Priorità è la scuola

Un occhio di riguardo, come del resto già preannunciato tempo fa dallo stesso premier Matteo Renzi, per la scuola. Gli impegni presi per l'assunzione del personale precario e dei vincitori di concorso, saranno mantenuti. La scuola è una priorità del Governo. Lo ha ribadito anche in questi giorni in Australia Matteo Renzi, in un incontro con la comunità italiana, visitando una scuola bilingue a Sidney, frequentata da figli o nipoti di immigrati italiani.

Le proposte sui temi del lavoro, sulla revisione della legge Fornero sulle pensioni, sul Tfr in busta paga, sui lavoratori che svolgono lavori usuranti (vedi il personale ferroviario), sui quota 96 scuola, sono sul tavolo del Governo che dovrà pronunciarsi a breve, appunto con il giorno 27 novembre. Insomma non passa occasione che non si debba accendere il dibattito su temi di stringente attualità.

Si lascerà sfuggire il Premier Matteo Renzi, la ghiotta occasione della Legge di stabilità per ribadire con fermezza e tenacia la sua volontà di "cambiare verso" all'Italia e di ribaltare una prassi consolidata, a suo dire, da decenni di immobilismo politico ed istituzionale sui grandi temi?