Il dibattito sulla legge di Stabilità 2015, sta entrando nel vivo. I motori sono gà abbastanza surriscaldati. Cerchiamo di fare, allora, il punto della situazione circa le cose definite e quelle da definire in previsione dell'approvazione. Partiamo dalle questioni più spinose e che sino ad oggi hanno tenuto e terranno ancora col fiato sospeso milioni di persone sino alla loro approvazione definitiva.
Capitolo Pensioni:
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Proroga sistema contributivo donna: la minoranza del PD, che fa capo a Cuperlo, Civati, Fassina, tanto per citare i nomi di chi sino ad oggi ha tenuto maggiormente sulla corda il Governo retto dal loro segretario Matteo Renzi, ha chiesto ed ottenuto la riammissione dell'emendamento sul sistema contributivo denominato "opzione donna", con la specifica di poterlo estendere anche agli uomini;
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cancellazione penalizzazione lavoratori precoci: anche qui è stato riammesso un emendamento che vuole tener conto della specificità di alcuni settori del mondo del lavoro come quelli del comparto dei lavoratori delle ferrovie. L'emendamento prevede che tali lavoratori, possano lasciare il mondo del lavoro prima del raggiungimento dei 62 anni;
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uscita anticipata: è la proposta del Commissario dell'Inps, Tiziano Treu che prevede il "prestito pensionistico" per chi volesse lasciare il lavoro prima dei requisiti "Fornero". Pare però che tale proposta slitterebbe al prossimo anno con la legge di stabilità 2016. Troppo rivoluzionaria e costosa, almeno al momento.
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Pensioni minime: per l'aumento delle pensioni più basse le indiscrezioni vogliono che anche una simile proposta debba slittare al prossimo anno. Rigore e necessità non consentono ritocchi;
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Quota 96 scuola: l'alternarsi delle vicende, ma anche delle vicissitudini degli operatori scolastici rimasti imbrigliati nella rete della legge Fornero, non sembra avere fine. Dal parte del MEF si richiede il conteggio di quanti potrebbero essere i potenziali usufruitori della "sanatoria". Molti dei quattromila iniziali, nel frattempo sono andati in pensione "motu proprio". Quindi bisogna rifare i calcoli e i costi per le casse dello Stato potrebbero essere indubbiamente più favorevoli per il personale interessato.
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Quota 100: è la proposta di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. Di tale proposta che, ricordiamo, prevede la somma dell'età anagrafica più gli anni dei contributi versati, non si sa più nulla di certo. Tutto è nebuloso. L'orizzonte, anche qui, non è chiaro.
Insomma nulla di certo ancora su tutto, sebbene alcune questioni sul tappeto sembra che possno avere un seguito positivo. Non ci resta altro che aspettare pazientemente l'evolversi della situazione. Noi come al solito ne seguiremo lo sviluppo tenendovi aggiornati, voi intanto cliccate "segui" sotto al titolo.