La tanto attesa riforma delle Pensioni arriverà nel 2015? Ad auspicarlo è Tiziano Treu, commissario straordinario dell'Inps, che rilancia con forza le proposte per introdurre maggiore flessibilità nel sistema previdenziale, con la possibilità di scegliere di accedere alla pensione anticipata almeno 2 anni in anticipo rispetto al raggiungimento dei requisiti. Un punto cardine del cambiamento è la modifica della riforma Fornero (peraltro oggetto di un referendum ora all'esame della Corte Costituzionale). Su un fronte diametralmente opposto troviamo Pier Carlo Padoan, che invece difende le riforme degli anni passati parlando di un sistema pensionistico sostenibile grazie agli ultimi interventi e in particolare al Jobs Act del governo Renzi.

Vediamo le posizioni e le proposte del massimo esponente dell'Inps e del ministro dell'economia.

Riforma pensioni 2014, Treu: necessario flessibilizzare sistema

Le novità in tema di riforma delle pensioni contenute nella legge di stabilità di Renzi sono scarse ed hanno deluso una larga fetta di lavoratori, precoci ed esodati in primis. Ma una forte spinta al cambiamento a partire dall'anno prossimo, soprattutto in tema di pensione anticipata, arriva dall'Inps, per bocca del commissario straordinario. Tiziano Treu, in un intervento riportato da Il Messaggero, ha specificato che i cambiamenti non arriveranno con questa legge di Stabilità, ma il tema sarà "uno degli impegni dell'anno prossimo": sarà lo stesso istituto previdenziale a fare delle proposte al governo Renzi.

Alla domanda se i costi della flessibilità dovranno essere pagati dai cittadini o dallo Stato, Treu ha risposto che "ci sono varie opzioni, anche far pagare un po' l'uno e un po' l'altro". Quali sono queste opzioni? Ancora in voga il prestito pensionistico di Giovannini, la flessibilità di Damiano (possibilità di scelta del ritiro tra 62 e 70 anni con penalizzazioni o incentivi sull'assegno), l'estensione dell'opzione contributivo a tutti i lavoratori e la quota 100.

Riforma pensioni 2014, parla Padoan: sistema italiano sostenibile

Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, al contrario, difende l'operato in campo previdenziale degli ultimi governi, compresa la famigerata riforma Fornero del 2011. In una lettera diretta ai vertici della Commissione Europea, chiamati proprio in questi giorni ad esprimersi sul Jobs Act dell'esecutivo Renzi, si dice fiducioso nel loro appoggio e rimarca la "sostenibilità del debito e del sistema pensionistico".

Ecco le sue parole: "Sono fiducioso che le riforme senza precedenti intraprese dall'Italia saranno sostenute chiaramente dalle istituzioni europee - scrive nella lettera pubblicata sul sito del Mef. Per Padoan, il Jobs act "creerà più occupazione" e influirà sulla sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico e del debito pubblico: "Quello italiano è secondo tutti gli indicatori chiave di lungo termine, più sostenibile di quelli della maggior parte dei paesi della Ue dal momento che le vulnerabilità derivanti dall'invecchiamento della popolazione sono state affrontate con una riforma delle pensioni di largo respiro e con stretti controlli sulla spesa sanitaria". Nulla da cambiare, dunque?

Si tratta di affermazioni senza dubbio destinate a far discutere politici e semplici cittadini. Prevarrà la linea "riformatrice" dell'Inps o quella del governo (vista anche la carenza di risorse per mettere in campo cambiamenti strutturali)? Vi terremo aggiornati, se volete ricevere le ultime notizie sui temi previdenziali e sulla riforma delle pensioni vi invitiamo a cliccare sul tasto "segui" subito sotto il titolo.