"Il debito italiano è più sostenibile rispetto a quello della maggior parte dei paesi UE [...] grazie all'introduzione di profonde riforme pensionistiche negli ultimi anni". Sono queste le parole del Ministro Pier Carlo Padoan che più di tanti altri discorsi possono spiegare come mai da parte del Governo vi sia così tanta resistenza a produrre dei cambiamenti in ottica di flessibilizzazione dell'accesso all'Inps. Perché se è vero che il capitolo della previdenza italiana oggi risulta più sostenibile di un tempo, è altrettanto utile sottolineare che questo risultato è avvenuto al prezzo di sacrifici "lacrime e sangue" da parte dei già tartassati lavoratori.
Con il risultato che un'amplia platea sta ancora oggi aspettando di sapere dal Governo Renzi come farà ad andare in pensione, visto che l'innalzamento dei vincoli anagrafici ha di fatto messo fuori dai giochi intere categorie, come i lavoratori precoci, chi ha svolto lavori usuranti, i quota 96 e più in generale i disoccupati in età avanzata, che però risultano troppo giovani per andare in pensione.
Il 2015 sarà l'anno del cambiamento? Padoan parla di prospettive difficili, ma Sel tenta la strada degli emendamenti
Purtroppo vi sono dubbi sul fatto che il Governo Renzi possa cambiare atteggiamento nel 2015, anche perché le stesse dichiarazioni di Padoan non sono confortanti e parlano di prospettive difficili per l'economia italiana nel prossimo anno.
Nonostante ciò, è ovvio che qualcosa debba essere fatto, tanto che anche l'Inps sembra muoversi in tal senso e potrebbe presto fare nuove proposte risolutive al Governo. Nel frattempo, è da sottolineare anche l'iniziativa di Sel, che sta tentando di salvaguardare almeno alcuni casi specifici come i Quota 96 della scuola (insegnanti e lavoratori ATA) e i ferrovieri coinvolti in lavori usuranti.
Nella fattispecie, si sta cercando di reperire le risorse utili a salvaguardare le due categorie di lavoratori, anche se l'esecutivo non si sta mostrando collaborativo (probabilmente perché in caso di riuscita teme le rivendicazioni delle altre categorie).
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