Con la sentenza della Corte Europea 250 mila precari della Scuola possono chiedere la stabilizzazione e il risarcimento per la mancata assunzione (quali scatti di anzianità a decorrere dal 2002 al 2012 e mensilità estive per posto vacante). Ma oltre al comparto scuola chi altro può presentare il ricorso che riguarda tutto il mondo del precariato del pubblico impiego? Alla stessa stregua sono in tale diritto i precari Afam, Sanità, Regioni, Enti locali.

Questo è l'inizio della fine del precariato e dell'abuso dei contratti a termine, un'iniziativa legislativa della tanta osteggiata Unione Europea che invece si riafferma come nume tutelare dei diritti dei deboli, che considera tante piccole sfumature che il nostro governo per anni e anni tra destra e sinistra si è scordato di considerare.

L'Europa ha ragionato e ragiona da anni come unica entità civile e sviluppata che guarda i veri valori di un cittadino europeo, e ragiona in questi termini: "non si può aspettare anni e anni dando molto ad un ente pubblico e all'improvviso perdere tutto perché qualcuno in assoluto arbitrio decide che non serve il tuo lavoro e togliendo il numero dei posti in organico e perché non hai un contratto a tempo indeterminato non ti assicura più il posto di lavoro per cui hai dato la tua vita sperando giorno dopo giorno di entrare di ruolo".

Come si è arrivati a questa vittoria giudiziaria annunciata? Chi e quanti sono questi poveri cittadini che hanno aspettato anni e anni per ottenere un posto di lavoro?

Al 2010 risale la prima procedura d'infrazione contro l'Italia per la mancata stabilizzazione di un supplente ATA: da questo caso è iniziato un vortice di ricorsi da parte di migliaia di precari docenti e ATA che hanno reclamato presso il Miur e la Commissione Europea.

Nel 2011 la legge 106 interviene a deroga del diritto comunitario per evitare le assunzioni, i giudici della Corte di Cassazione giustificano la legittimità della legge adducendo come motivi "la particolare condizione della scuola italiana".

E' stato detto che migliaia di cittadini lavoratori nel pubblico impiego sono da ritenere "fortunati", perché con il servizio riescono ad entrare di ruolo, ma non solo: i governi succedutesi si sono nascosti dietro gli organici definiti "imprevedibili" (dopo che invece sono stati preparati tagli a tavolino per ridurre le assunzioni ed evitare altri tagli della spesa pubblica) con la scusa del pareggio di bilancio mai raggiunto che si poteva risolvere tagliando altrove (come ha fatto Obama che ha lottato per i lavoratori).

Nel ricorso è stata data ragione agli avvocati che hanno contro risposto che il fare punteggio non assicura il ruolo, che ogni anno migliaia di supplenti vengono chiamati a lavorare in assoluta incertezza per il futuro (si possono ritrovare disoccupati a 40 e 50 anni senza più speranze) per motivi finanziari mentre il paese è pieno di spreco. Il Governo ha già disposto né "La Buona Scuola" un piano di assunzioni che coinvolge i docenti delle Gae (150mila). Ma rimangono esclusi 100mila docenti abilitati e 20mila ATA che potranno ricorrere al giudice del lavoro, come anche potrà fare chi è già in servizio per ottenere il risarcimento per la violazione delle norme comunitarie.

Non solo la scuola ma tutti i dipendenti e dirigenti medici del pubblico impiego saranno coinvolti in questo giro di vite: oggi questi dipendenti potevano avere dai 10, ai 20 ai 30 anni anche di contributi versati, mentre tanti sono senza lavoro.