"Il Jobs Act vale per i dipendenti pubblici, saranno licenziabili. Anzi no. Anzi forse. Anzi vedremo. Da licenziare in tronco è Renzi!"; lo ha scritto su Twitter il leader della Lega Nord Matteo Salvini intervenendo sul social network sul via libera ai primi due decreti attuativi della legge delega sul lavoro che ha aperto nuovi scontri non solo tra il Governo Renzi, le opposizioni e i sindacati ma anche all'interno della stessa maggioranza parlamentare (composta da Pd, Ncd e Scelta civica) e all'interno del Partito democratico.
Riforma pensioni e lavoro 2015: referendum contro legge Fornero e 'anche contro Jobs act Renzi'
E mentre la Lega Nord di Matteo Salvini resta in attesa del via libera da parte della Corte Costituzionale al referendum per la "rottamazione" della riforma Pensioni Fornero e l'istituzione di nuove forme di pensione anticipata, "non va escluso un referendum contro il Jobs act", ha dichiarato Cesare Procaccini, segretario nazionale del PCdI, aggiungendo: "Concordo con Piergiovanni Alleva, maestro di diritto del lavoro, su quanto scritto sul manifesto di sabato ".
"L'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è, e resta, una fondamentale norma antiricatto, che ha dato - ha scritto Piergiovanni Alleva su ilManifesto - dignità al lavoratore proprio perché lo libera dal ricatto del licenziamento di rappresaglia, più o meno mascherato", ha sottolineato nell'editoriale dal titolo "Perché l'articolo 18 va difeso e riguarda tutti".
Riforma lavoro 2015, Ascani (Pd): estendere il Jobs act anche al settore pubblico
"Sono convinta - ha dichiarato in una nota stampa la deputata del Pd Anna Ascani - che il Jobs Act sia una misura che garantisce più opportunità soprattutto alla mia generazione che più di tutte ha pagato - ha detto la parlamentare dem - il venire meno progressivo delle garanzie.
Per noi il contratto a tutele crescenti - ha aggiunto commentando le novità introdotte dal Jobs act Renzi-Poletti - ha un significato fondamentale: finalmente tutele! Allora - ha però sottolineato Anna Ascani chiedendo modifiche così come il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Cesare Damiano - perché non estenderne i principi anche ai nuovi assunti del settore pubblico?
Perché - ha ribadito la parlamentare del Partito democratico - il settore pubblico e quello privato dovrebbero avere regole d'ingaggio e di uscita o tutele completamente differenti?".
Riforma lavoro e pensioni 2015, Beppe Grillo su Twitter: Jobs act? Fregature crescenti
Contro la riforma del lavoro di Matteo Renzi è intervenuto oggi su Twitter il comico e leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo.
"Jobs act. Le fregature crescenti", ha tweettato il capo del M5s criticando l'introduzione del contratto a tutele crescenti e le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Mentre sulla riforma pensioni 2015 il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo continua a proporre modifiche alla legge Fornero con nuovi tetti alle pensioni d'oro (già in parte ritoccate con la legge di Stabilità 2015) e l'aumento delle pensioni minime, così come continua a proporre anche Forza Italia guidata dal presidente Silvio Berlusconi.