In questo periodo in cui si sente parlare sempre più insistentemente della riforma delle pensioni da parte del governo Renzi anche le Regioni iniziano a muoversi per spingere il premier a cambiare l'attuale normativa previdenziale. Mentre si discute di attuare a livello nazionale il prestito pensionistico, oppure di sistema contributivo per tutti i lavoratori, o uscita dal lavoro a quota 100 oppure andare in pensione con 35 anni di contributi e 62 anni di età con penalizzazioni, la regione Piemonte ha deciso di prendere un'iniziativa che potrebbe far discutere i prossimi giorni.
Infatti, in Piemonte sembra che l'attuazione del cosiddetto prestito pensionistico sia già possibile.
La giunta regionale guidata dall'esponente del Partito Democratico Sergio Chiamparino ha stanziato il denaro necessario per far andare in pensione i lavoratori più anziani allo scopo di creare quella staffetta generazionale che consentirebbe di assumere i più giovani in cerca di lavoro. Appena partirà il bando, tutti i lavoratori che hanno un'età superiore ai 50 anni che devono ancora maturare tre anni di anzianità per raggiungere il minimo contributivo, con un minimo di 5 anni di lavoro effettuato nella stessa azienda che si trova in Piemonte, potranno decidere di cambiare lavoro, dal tempo pieno a part-time. In questa maniera ci sarà la possibilità per le aziende di assumere giovani disoccupati, con un'età compresa tra 18 e 32 anni, con contratto di apprendistato oppure a tempo indeterminato. Quei lavoratori che decideranno di lavorare con part-time avranno i contributi pagati dall'azienda, per l'orario ridotto, mentre il resto del pagamento sarà effettuato dall'INPS.