Continua a tenere banco il caso connesso al Regime dei Minimi 2015 valido per possessori di partite IVA: quella connessa al Regime dei Minimi 2015 sta ormai divenendo una telenovela, dati i continui passi indietro fatti dal governo Renzi e le presso che ininterrotte ammissioni di colpa circa un provvedimento che sta creando più danni di quanti non ne risolva. Sin da quando il Regime dei Minimi 2015 per partite Iva è entrato in vigore, Renzi e il suo staff hanno infatti ipotizzato una manovra correttiva che sfumasse alcune delle nuove statuizioni, con ciò palesando diverse incertezze circa la bontà della misura ratificata.

Se la scorsa settimana l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che c'è tempo sino al 31 gennaio per aprire partita Iva col vecchio Regime, nella giornata di ieri il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha paventato la possibilità di riesumare il vecchio regime a causa di un errore nella norma che contempla gli aumenti dei contributi per le partite Iva (l'aliquota salirà sino al 33% entro il 2018). A fargli eco il sottosegretario del MEF Enrico Zanetti, ugualmente convinto di come il Regime dei Minimi 2015 per partite Iva potrebbe presto finire in soffitta.

Regime dei minimi 2015 per Partite Iva, Poletti e MEF: dietrofront governo, norma errata - Cancellazione del nuovo Regime avrebbe del clamoroso

Avrebbe veramente del clamoroso un eventuale dietrofront del governo Renzi in merito al Regime dei Minimi 2015 per Partite Iva: il sottosegretario al MEF Enrico Zanetti ha parlato di vecchio regime che potrebbe tornare in vita, mentre il ministro del lavoro Giuliano Poletti, come riportato anche da Il Messaggero, avrebbe rilevato un potenziale errore nella norma relativa all'incremento dei contributi INPS. A complicare uno scenario già abbastanza confuso le ultime indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore in versione cartacea, stando al quale vecchio e nuovo Regime dei Minimi 2015 potrebbero convivere: l'idea sarebbe dunque quella di far viaggiare le due impostazioni in parallelo lasciando ai singoli lavoratori autonomi la libertà di scelta. Se da una parte assistere ad un dietrofront così netto sarebbe auspicabile dall'altra risulterebbe comunque lesivo nei riguardi di quanti avevano già vagliato e intrapreso strade alternative al Regime dei Minimi 2015 data la configurazione non certo favorevole: ricordiamo al riguardo che la nuova impostazione prevede un'imposta sostitutiva al 15% e una soglia di ricavi fissata a soli 15mila euro lordi annui. In attesa di comprendere cosa potrà accadere in riferimento all'eventuale rigetto del Regime dei Minimi 2015, ricordiamo che c'è tempo sino al 31 gennaio per aprire Partita Iva col vecchio regime: la certezza viene dall'art. 35 del dpr 633/1972, che al comma 1 sentenzia che chi inizia un'attività imprenditoriale ha tempo fino a trenta giorni successivi per comunicarlo all'Ufficio delle Entrate. Per aprire partita Iva col vecchio Regime bisognerà possedere i requisiti richiesti - reddito massimo stabilizzato a 30mila euro l'anno ed età inferiore ai 35 anni - e dichiarare come data di inizio attività giorno 31 dicembre 2014 o altre date comunque precedenti. Seguiremo i futuri sviluppi, cliccate il tasto 'Segui' poco sopra il titolo del pezzo per continuare a rimanere aggiornati.