Prosegue la girandola di novità riferite al Test di Medicina 2015: in occasione dell'audizione tenuta oggi dal ministro Giannini presso le commissioni riunite Cultura e Affari sociali sono emersi nuovi particolari sulla riforma allo studio da parte del Miur, un iter che in parte ricalca l'ultima proposta veicolata dal PD e che in parte se ne discosta. Il primo punto degno di nota concerne le tempistiche: il Test di Medicina 2015 non si terrà ad ottobre, come ventilato negli ultimi giorni, ma nella prima decade di settembre, e sarà preceduto da una 'preparazione alle prove più mirata che gli Atenei si sono detti disponibili a organizzare'.

Oltre alle nuove date viene dunque ad essere confermata l'indiscrezione in base alla quale saranno i singoli Atenei a tenere dei corsi di preparazione al Test di Medicina 2015, una decisione che potrebbe rivelarsi storica. Si perché il giro di danaro che ruota attorno ai corsi di preparazione privati condotti dietro lauti pagamenti da migliaia e migliaia di studenti (a volte si superano i 10mila di euro ad iscrizione) aumenta di anno in anno. Se da un lato il ministro Giannini non ha fatto alcun riferimento alla possibilità che il Test di Medicina 2015 si articoli su una doppia prova dall'altro ha sottolineato come la vera sfida consista nel perfezionare la fase di orientamento: 'Quasi 90 mila ragazzi su 220 mila matricole vogliono fare i medici, mi sembra francamente un dato elevato'.



Test di Medicina 2015, Giannini e riforma MIUR: esame a settembre e domande in inglese - Manovra dalla portata rivoluzionaria

Un altro punto sul quale il Test di Medicina 2015 dovrà agire concerne poi il bouquet di domande cui saranno sottoposti i candidati: via i quiz di logica e cultura generale che negli 'anni sono stati oggetto di aspre polemiche', dentro le domande in inglese, pratica comunque già in voga in riferimento a tutta una serie di test d'ingresso a vari corsi universitari. Insomma, la riforma che il MIUR ha in mente e che il ministro Giannini ha delineato ha una portata rivoluzionaria: per il momento pare accantonata l'idea di introdurre il metodo alla francese, anche se lo stesso ministro ha evidenziato come personalmente sia la soluzione che più preferisce. Evidentemente però le attuali condizioni degli Atenei italiani non risultano tali da poter gestire un primo anno composto da 80mila studenti: le attrezzature non sono adeguate ad amministrare numeri così imponenti, ecco che per il momento ci si concentrerà sul perfezionare il modello esistente. Più in là si studieranno invece soluzioni alternative. Quelli in corso sono giorni certamente frenetici per il MIUR che da un lato prepara la riforma connessa al Test di Medicina 2015 e dall'altro si appresta a gestire la fase di iscrizioni online indirizzata agli studenti di scuola primaria, scuola media e scuola superiore. Se desiderate rimanere aggiornati sulle news inerenti a Scuola e Università vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' posto in alto a fianco al nome dell'autore.